Festa di Sant’Eusebio di nuovo pienamente in presenza, così che si può tornare alla celebrazione, certo solenne, ma – come ha ricordato l’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo – sempre caratterizzata da un clima di familiarità che fa di questa ricorrenza già un momento di festa.

Una festa resa quest’anno ancor più significativa perché, proprio nel 1.650.mo anniversario dalla morte del Santo, protovescovo della Diocesi di Vercelli e di tutto il Piemonte, evangelizzatore e Patrono della nostra Regione, c’è stato un momento davvero inedito ed a suo modo unico.

Il Prof. Renato Uglione, studioso insigne che non ha bisogno di presentazioni, anche se, forse, è più noto a livello nazionale che nella sua provincia: a noi piace ricordarlo, in anni lontani, Presidente del Circolo Acli nella sua Bianzè, validamente sostenuto dalla sua indimenticabile Mamma, valente Addetta Sociale del Patronato.

Ma, dicono molto di più due, fra i suoi molti incarichi: dal 2000 è Vicepresidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Cultura Classica e, dal 2010, è Presidente del Centro Europeo di Studi Umanistici (C.E.S.U.) “Erasmo da Rotterdam” e membro della direzione scientifica della collana di testi patristici e umanistici Corona Patrum Erasmiana.

Ebbene, a Renato Uglione si deve una traduzione critica di tutte le Lettere inviate dall’esilio da Sant’Eusebio.

Il testo è stato oggi “presentato” proprio al protagonista, Sant’Eusbio, deponendone una copia sull’Altare posto ai piedi dell’urna che ne custodisce le spoglie, in Duomo.

Poco prima, Uglione ne aveva letti alcuni passi, quelli che riprendono il dialogo del Vescovo con le amate Diocesi di Vercelli, Novara, Ivrea e Tortona.

E proprio da Ivrea hanno – tra gli altri sei Vescovi presenti oggi in Cattedrale – voluto assicurare la partecipazione e la concelebrazione dell’Eucarestia il Vescovo eporediese Mons. Edoardo Aldo Cerrato e Mons. Roberto Farinella Vescovo di Biella.

L’intervento di Renato Uglione è integrale nel video che documenta questa bella giornata di fede e di festa, così come è integrale l’omelia (poi, la benedizione finale a tutti i vercellesi) di Mons. Marco Arnolfo.

Il Presule ha sottolineato, in particolare, tre motivi di attualità del magistero di Eusebio.

Eusebio che ha ancora tanto da dire all’uomo ed alla donna di oggi.

Eusebio – il primo motivo – che testimonia un passaggio, una evoluzione, dall’essere uomo di “parole” alla virtù di essere uomo “di parole”, ma andando poi oltre, affidando cioè, la capacità di comunicare con il prossimo nella fedeltà e nell’annuncio della Parola, la Parola di Dio.

Circostanza propedeutica al secondo “transito”, quello che vede il Protovescovo – ma questo è il cammino di ogni cristiano autentico – capace di mostrarsi non solo “maestro” della Fede, ma soprattutto “testimone” della Fede e per la Fede.

Parla per lui il lungo esilio, ben otto anni nel corso dei quali fu non soltanto allontanato dalla sua Diocesi, ma sottoposto a torture e privazioni. Mai si piegò e mai rinnegò la natura divina di Cristo.

Proprio la desistenza rispetto all’urgenza ed all’esigenza della testimonianza è la tentazione di oggi quando non solo o non tanto è in discussione la nozione di ortodossia, ma – è il richiamo di Mons. Arnolfo – è insidiosa l’ “ortoprassi”, cioè il passaggio dal dirsi cristiani all’agire da cristiani.

Un’urgenza che interpella ogni giorno quando incontriamo i fratelli che sono in difficoltà perché non hanno lavoro, non hanno cibo, non hanno casa.

Sicchè – è il terzo “passaggio” – quello dalla Chiesa “imperiale”, Chiesa “istituzione”, alla Chiesa che è lievito capace di suscitare conversione e trasformazione, poiché non vi è trasformazione sociale possibile se non è preparata dalla conversione del cuore.

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Ma, meglio delle nostre parole, sarà ascoltare quelle dell’Arcivescovo nel filmato che pubblichiamo in questa pagina, insieme ad altri scampoli della Liturgia sempre animata in modo davvero splendido canti della Cappella musicale del Duomo di Vercelli, Diretta da Mons. Denis Silano.

Ora vi lasciamo con la gallery.