Sembra tutto calmo dalle nostre parti riguardo all’epidemia del coronavirus, ora Sars-CoV-2. Ma forse tutto calmo non è, almeno per chi sa guardare in prospettiva oltre le sole mascherine e gli atti discriminatori con i quali chiudiamo miseramente la nostra piccola partita con questo avversario.

La diffusione del virus ha messo in evidenza la debolezza della nostra forza, che tutto sembra essere, salvo una contraddizione. Una quisquilia come un virus cinese, seppur di questa portata, ha messo in subbuglio un tran tran mondiale che è scivolato su una buccia di banana.

La questione del Sars-CoV-2, allora, è più seria dell’immaginario popolare e certamente non la si può banalizzare con leggerezza.

Davanti ai muri che qualcuno vorrebbe costruire per isolarci dall’esterno scopriamo di essere davanti ad un fenomeno ripetibilissimo nel nostro mondo globale che ci piace, perché ci piace andare e venire, viaggiare, incrementare ad uso personale o professionale gli scambi delle merci, usarlo come un enorme mercato aperto, dove ognuno offre le sue merci, dove ognuno può comprare quel che gli serve. Un mondo in cui tutto si intreccia ed è interconnesso, non solo perché c’è la rete e ci sono i social. L’economia è interconnessa, e se per questo la Cina piange gli altri Paesi non ridono.

L’epidemia obbliga al taglio del Pil globale, taglia le stime di aumento della domanda di greggio, preannuncia lo stop di produzioni occidentali per mancanza di manufatti in arrivo dal Dragone Rosso.

La minaccia, quella delle pandemie in generale, dobbiamo imparare ad affrontarla con mente fredda e lucida evitando paure ingigantite talvolta da una comunicazione superficiale e altre volte dalla superficialità con la quale neppure leggiamo a fondo le notizie di qualità.

Ci siamo nascosti dietro alle mascherine razziate nelle farmacie e ad atti discriminatori ed odiosi verso la comunità cinese che vive in Italia, guardando al nostro ombelico sperando di trovarne la soluzione.

La soluzione è riconoscere la debolezza della forza, dove ovunque tocchi c’è qualcosa che rimbalza, in bene o in male.