Ma che bella la proposta dei sindaci canavesani dell’area della Dora Baltea di realizzare un unico polo scolastico di valle, capace di unire diversi paesi, superando frammentazioni e migliorando la fruibilità del servizio”: è un entusiasta Roberto Colombero, presidente di Uncem Piemonte, quello che commenta la notizia di alcuni giorni fa, che vuole i sindaci delle Unioni montane Mombarone e Dora Baltea ( e del Comune di Borgofranco) decisi a puntare su un nuovo plesso scolastico unitario per l’intera valle della Dora Baltea Canavesana.

Il progetto era stato proposto già nel 2021, nei piani da finanziare attraverso due diverse missioni del Pnrr: ora, anche a seguito della chiusura di una parte del plesso della media di Borgofranco per il rischio di collasso delle colonne portanti, i sindaci sono tornati a scrivere in merito a quella proposta al presidente della Regione, Alberto Cirio, e all’assessore all’Istruzione, Elena Chiorino.

La presidente dell’Unione Mombarone, Sabrina Noro (sindaca di Settimo Vittone), ha fatto notare che una nuova scuola consentirebbe di qualificare meglio l’offerta formativa, garantirebbe minori costi di gestione e una migliore organizzazione del trasporto scolastico, permetterebbe di prevenire altri problemi alle strutture oggi in funzione (che, a parte la scuola di Quincinetto, hanno più o meno la stessa età del plesso di Borgofranco dove si rischiano cedimenti).

Il progetto proposto nel 2021 prevedeva costi intorno ai 10 milioni di euro: la nuova struttura avrebbe dovuto unificare i plessi delle medie di Borgofranco e Settimo Vittone e, dove necessario, anche quelli delle elementari.

Al momento gli appelli giunti dalla Valle non hanno ricevuto risposte da Torino: per ora si sa solo che le nove classi della media di Borgofranco il prossimo anno saranno ospitate in moduli affittati dalla Regione, mentre il futuro più probabile per l’edificio oggi chiuso pare essere la demolizione.

Il presidente dell’Uncem si è speso in appoggio alla proposta dei sindaci.

L’ho scritto al ministro Valditara e agli assessori regionali Chiorino e Carosso – dice –: un polo scolastico territoriale con i diversi livelli formativi e molteplici servizi è strumento utile per generare comunità sui territori. Dove sono nate, in aree omogenee, le scuole di Valle per più Comuni, sono moderne e generative, vanno oltre i campanili e uniscono. Il noi prevale sull’io, anche per bambini e ragazzi che le frequentano. Un polo moderno, edificio adeguato e una unica sede riduce anche i costi di gestione. I sindaci ci credono, il loro è un modello. Ora però occorre individuare le risorse. Il Pnrr può, deve ancora dare risposte a questi Comuni. Deve essere possibile avere quei milioni di euro per la scuola, visto che i plessi dei singoli Comuni non sono più adeguati alle sfide tecniche e soprattutto educative del presente e del futuro. C’è bisogno dell’impegno di Ministero e Regione. Creiamo qui un modello educativo, per generare il ‘capitale umano’ che tenga in vita i territori montani. Abbiamo bisogno di unire, cucire, generare comunità. E si parte dalla scuola, per più Comuni, per una valle che costruisce insieme”.

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Redazione Web