Sono trascorsi più di 40 anni da quando il piccolo Alfredino Rampi, a soli sei anni, cadeva in un pozzo artesiano nelle campagne di Vermicino, vicino a Roma.
Era il 10 giugno 1981.
Nonostante i ripetuti tentativi di riportarlo in superficie, la mancanza di progettazione e l’inesperienza risultarono vani, malgrado l’impegno profuso dai soccorritori e in modo particolare da Angelo Licheri (recentemente scomparso).
Da quella tragedia, grazie alla determinazione della madre Franca Rampi, è nata anche nel nostro territorio, nel 1982, l’associazione di Protezione civile Centro “Alfredo Rampi”, fortemente voluta dall’attuale presidente Renzo Causone, insignito nel 2011 della medaglia d’oro dal presidente Giorgio Napolitano.
L’associazione senza scopo di lucro si era costituita a Roma il 30 giugno 1981, prima in Italia dedita alla protezione dei cittadini. Frattanto era stato l’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, a pochi mesi dalla tragedia, a volere il Ministero della Protezione civile, istituito con Decreto Legge del 27 febbraio 1982, convertito in Legge nello stesso anno, con a capo Giuseppe Zamberletti.
Dopo 40 anni l’associazione, viva più che mai grazie ai volontari che nel tempo hanno affiancato Causone – suo cuore pulsante –, ha festeggiato domenica scorsa tra amici, autorità civili e militari, gonfaloni delle varie associazioni, ma soprattutto con la presenza significativa, gradita e attesa, della signora Franca e del marito Fernando Rampi, genitori del piccolo Alfredino, intervenuti anche alla funzione religiosa, officiata dal parroco don Silvio Faga nella parrocchiale gremita di volontari.
Presenti anche il vicesindaco Gianni Ciochetto in rappresentanza del Comune, i sindaci Adriano Grassino di Scarmagno, Mario Mottino di Candia e Angelo Parri di Mercenasco (i Comuni convenzionati con la Protezione Civile Strambinese) e il consigliere regionale Alberto Avetta.
Tra le Forze dell’ordine, il comandante della locale Stazione Carabinieri maresciallo maggiore Gianfranco Calabrese, il suo predecessore maresciallo Antonino Foti, ora in servizio alla Procura di Ivrea, il colonnello dei Carabinieri in pensione Franco Garello, in festa anche per la ricorrenza dell’Arma.
Oltre alla madrina dell’associazione Rita Burlando, sul palco del salone polifunzionale sono saliti molti rappresentanti delle delegazioni nazionali e regionali: Rita di Iorio, Daniele Biondo da Roma, e dalle località a noi più vicine Roberto Mantua, Giuseppe Apolito, Silvano Ribolzi, Gildo Marcelli, Antonio Busa, Simone Cirillo, Franco Capone, Davide Bosco, Claudio Specola, Mario Costanzo, Gianpiero Gladiolo, oltre a rappresentanti locali di Alpini e associazioni che operano nel paese.
A tutti sono stati consegnati come riconoscimento della fruttuosa collaborazione, targhe e il nuovissimo libro edito per ricordare i 40 anni di attività della Protezione civile di Strambino.
A coronare la bella mattinata, l’esordio in musica per le vie del paese della neonata Filarmonica “Martino Andreo”, guidata dall’esperto maestro Simone Prozzo, che ha ulteriormente impreziosito un evento significativo non solo per Strambino, ma per tutto il territorio canavesano.
Come ha ricordato il presidente Causone, durante il suo discorso di ringraziamento: “L’auspicio dell’associazione ‘Alfredo Rampi’ è vedere sempre più coinvolte le nuove generazioni sull’importantissimo tema della prevenzione dei rischi e della protezione individuale, anche attraverso la digitalizzazione e il progresso; il nostro impegno sarà sempre quello di onorare lo scopo che la famiglia Rampi ha voluto dare al sacrificio di Alfredino”.
Carmelina Arrigo