Sabato scorso 7 luglio, con decreto regionale, sono iniziati i saldi nella nostra regione, e non solo, ovviamente. Questa data a Ivrea ha coinciso con la Festa patronale di San Savino. Un’occasione in più per lanciare l’iniziativa estiva; prezzi scontati, festa patronale carica di iniziative, sole e caldo hanno portato movimento, più del previsto.

Funzionano ancora?

L’Ascom di Ivrea fa però sapere che nonostante la grande affluenza di pubblico “i saldi di oggi non sono più le vendite di qualche anno fa” e anzi “i passaggi sono stati minori in alcune zone della città rispetto allo scorso anno”. “Le vendite nei negozi, per ora, hanno avuto esiti diversi: alcuni hanno lavorato bene e sono soddisfatti, altri meno – dicono in Ascom -. Ci dobbiamo organizzare tutti per delle azioni comuni da sviluppare nei prossimi mesi, creare un’unione sempre più coesa e forte per portare avanti le nostre istanze alla luce anche dell’insediamento della nuova Giunta comunale”.
In tempi di saldi spuntano i sondaggi su campo nazionale, attendendo che magari un’inchiesta approfondita – non solo sui saldi – nasca nel territorio e dal territorio, al fine di produrre un quadro chiaro della situazione del commercio – dalle città ai paesi – che aiuti, alla luce dei problemi e delle tendenze, a identificare delle soluzioni sostenibili e durature, capaci di dare una risposta seria ed efficace al dilagare, per esempio, degli acquisti online che, pare, non soffrono la crisi, che invece invade il commercio in sede fissa e ambulante.

Chi compra e dove

Sfruttiamo a tale proposito i risultati dell’inchiesta interamente disponibile sul sito internet www.picodi.com/it/economicamente/i-saldi-ufficiali-in-italia.
Che cosa dice di interessante questa inchiesta, sviluppatasi su oltre 2.500 italiani provenienti da 19 regioni che hanno preso parte al sondaggio, di cui il 50,4% erano donne e il 49,6% uomini? Innanzitutto che scende il numero di chi acquisterà nei negozi e sale quello degli acquirenti on-line. “Secondo il nostro sondaggio – scrivono gli esperti di picodi.com – quest’anno rispetto all’anno precedente il numero di persone che hanno acquistato solo nei negozi fissi è diminuito. Nel 2017 era il 31%, quest’anno solo il 21% degli italiani ha dichiarato che si sarebbe limitato a fare acquisti solo nei negozi tradizionali. D’altra parte il numero di coloro che durante i saldi estivi beneficeranno delle offerte dei negozi online è aumentato (dal 10% al 16%) e coloro che effettueranno acquisti sia online che off-line (dal 59% al 63%)”.

Quanto si spenderà

L’altro dato che pare interessante è che “in media, gli italiani prevedono di spendere 204 euro, gli uomini circa il 20% in più rispetto alle donne – da 232 euro a 193 euro -. Tuttavia, ogni terzo intervistato ha ammesso che quest’anno spenderà meno denaro di quanto abbia fatto l’anno scorso”, sempre secondo il sondaggio picodi.com, che aggiunge che “l’italiano medio comprerà 7 prodotti durante questi 60 giorni. 8 prodotti saranno acquistati dalla donna media, e 6 dall’uomo medio”.

Abbigliamento per le donne, elettronica per gli uomini

I prodotti più acquistati saranno gli indumenti quotidiani (magliette, jeans, pantaloni, vestiti). Le donne completeranno l’armadio con scarpe estive (36%) e scarpe quotidiane (27%) e con vestiti eleganti (30%). Gli articoli più popolari includeranno anche i profumi (26%).
Per gli uomini invece al secondo posto sarà presente l’elettronica, seguita da vestiti invernali (24%), scarpe giornaliere (23%) e scarpe estive (20%). L’importo ipoteticamente speso e il numero di articoli ipoteticamente acquistato – 7 o 8 – rivela che la spesa per ogni articolo vari tra i 25 e i 29 euro. Acquisti – ci pare – di moderata rilevanza economica e fatti, nel 77% dei casi, in maniera impulsiva; infatti solo l’8% degli intervistati ha dichiarato di preparare prima una lista delle cose da acquistare.
Ciò che potrebbe far ben sperare per l’andamento dei saldi di luglio e agosto è il fatto che 9 italiani su 10 vi parteciperanno, sebbene nelle forme e nei modi che abbiamo citato nelle righe precedenti.
Senza dimenticare che c’è sempre e ancora chi deve limitare le spese, saldi o non saldi, a causa degli scarsi mezzi a disposizione.