di Steven Spielberg
paese: Usa, 2017
genere: drammatico/biografico
interpreti: Meryl Streep, Tom Hanks,
Bob Odenkirk, Sarah Paulson
durata: 1 ora e 58 minuti
giudizio: bello

La storia narrata nella pellicola è tanto più coinvolgente in quanto realmente accaduta: nel 1966 l’analista militare Elisberg accompagna le truppe statunitensi nella guerra in Vietnam per documentare i progressi bellici degli americani, ma il quadro esaminato è decisamente tragico e la situazione si rivela senza alcuna speranza di una risoluzione positiva. Al ritorno però il Ministro della Difesa nasconde la realtà dimostrando ottimismo e fiducia nel dispiegamento militare. Le carte segrete di Elisberg, denominate Pentagon Papers, vengono in mano ai giornalisti del Washington Post; il giornale è ora proprietà di Katharine Graham, che l’ha ereditato dal marito e dal padre: Katharine è una signora paziente e riflessiva e si trova di fronte a una decisione storica, pubblicare rischiando la denuncia alla Corte Suprema o rinunciare favorendo gli investitori e il governo. Coadiuvata dal direttore Ben Bradlee porterà il Washington Post a una svolta epocale.
Il conflitto in Vietnam durato 20 anni, attraversò il mandato di quattro presidenti Usa e costò la vita a 58 mila soldati americani (senza contare le tragiche conseguenze che abbiamo in seguito conosciuto).
Tre gli argomenti principali messi in luce dalla pellicola:
La libertà di stampa: il Post si dovette scontrare con le disposizioni governative, che minacciavano il lavoro e l’obiettività di molti professionisti a scapito della veridicità delle notizie.
Il ruolo delle donne al potere: in un’epoca in cui la “funzione” politica e imprenditoriale femminile era praticamente inesistente, la signora Graham a capo di un colosso dell’editoria, dimostrò lungimiranza e intelligenza.
L’arte cinematografica: la regia di Spielberg, benché a volte sia stata accusata di essere didascalica, ha ormai assunto la definizione di “classica”. E gli attori protagonisti dell’opera non hanno bisogno di commenti, soprattutto Meryl Streep.
Una frase dal film: “La stampa serve chi è governato, non chi governa”.

Graziella Cortese