Sarà la siccità incombente, sarà la consapevolezza che il cambiamento del clima, alle nostre latitudini, potrebbe essere giunto a un punto di non ritorno: sta di fatto che ora si spinge sull’acceleratore per grandi progetti in grado di garantire, per i prossimi decenni, un servizio idrico adeguato alle necessità dei territori.

Martedì 28 marzo – con tre mesi di anticipo sulle previsioni – si è conclusa la prima gara per l’affidamento, da parte di Smat, delle opere impiantistiche relative al primo lotto dell’Acquedotto della Valle Orco: struttura che fornirà acqua a 50 Comuni, in cui risiedono, complessivamente, poco meno di 130 mila abitanti.

Il progetto è stato suddiviso in tre lotti, il presente riguarda la realizzazione del potabilizzatore da 800 litri al secondo: l’appalto è andato al raggruppamento d’imprese Vincenzo Dino-Torricelli-Righi Elettroservizi, che ha proposto un ribasso di poco più del 10% sulla base d’asta, fissata a 107 milioni e 800 mila euro: 96 milioni 300 mila euro è quanto dovrà essere sborsato per l’opera.

Il secondo lotto (circa 55 chilometri la lunghezza) e il terzo (circa 74 chilometri) porteranno alla costruzione delle condotte di grande adduzione e alla loro connessione alle reti comunali: per questi l’affidamento è previsto per il 4 aprile.

L’infrastruttura, che prevede la realizzazione dell’opera di presa a Bardonetto, l’impianto di potabilizzazione e un serbatoio di accumulo a Locana, andrà completata entro il giugno 2026.

Come detto, stringente è stata la tempistica del bando: il 12 dicembre erano stati approvati i progetti esecutivi dei lotti, il 23 indetta la gara (con pubblicazione sulle Gazzette Ufficiali di Unione Europea e Repubblica Italiana), le cui offerte andavano presentate entro il 14 febbraio; il 28 è stata nominata la commissione giudicatrice che in un mese esatto (l’altro ieri, martedì 28 marzo) ha aggiudicato l’appalto.

L’importo complessivo dell’opera, 254 milioni di euro, è finanziato nell’ambito del Next Generation Eu dalla Unione Europea tramite il Ministero di Infrastrutture e Trasporti con un contributo di oltre 129 milioni: ciò consentirà di ridurre in modo rilevante l’aggravio tariffario a carico dei cittadini.

Il progetto esecutivo è costituito da 1.473 elaborati e, per consentirne la realizzazione entro giugno 2026, è stato suddiviso in tre lotti relativi al potabilizzatore e ai circa 130 km di condotte.

Il nuovo acquedotto garantirà il rifornimento a 50 Comuni tra Valle Orco, Eporediese, Alto Canavese e Calusiese, “risolvendo definitivamente le criticità quantitative e di vulnerabilità anche derivanti delle variazioni climatiche in corso” (secondo quanto dichiarato a suo tempo da Smat).

Distribuendo fino a 800 litri al secondo, soddisferà le necessità dei 130 mila abitanti del territorio interessato e di 30 mila fluttuanti e turisti.

Dall’investimento discenderanno più di 4 mila 200 posti di lavoro nell’arco di tre anni, garantendo adeguata occupazione per le successive attività operative.

Il presidente di Smat, Paolo Romano, ha fatto notare come il risultato sia uno dei primi in Italia per l’utilizzo dei fondi europei Pnrr, e una tale tempestività è garanzia che le opere saranno realizzate nei tempi previsti.

E l’amministratore delegato, Armando Quazzo, ha aggiunto di essere ottimista sull’adempimento delle procedure, che si potranno concludere con l’affidamento lavori entro il 30 giugno, in anticipo di tre mesi sui tempi dettati dal Ministero.

Redazione Web