Un prestigioso incarico, quello ricevuto dal giovane pianista Emanuele Sartoris – che dalle prime note, suonate intorno ai 10 anni all’organo della chiesa di Borgoregio, avendo come insegnante l’indimenticato don Giuseppe Rosso, è approdato ai palchi di importanti jazz festival internazionali, a incisioni discografiche e alla partecipazione come ospite musicale alla trasmissione “Nessun dorma” di Rai5 –: la composizione di un brano per la beatificazione di Papa Albino Luciani, Giovanni Paolo I, che avverrà il 4 settembre.

A commissionarmi il brano – spiega il maestro Sartorisè stato il MusAL, il Museo dedicato ad Albino Luciani che si trova nel suo paese di origine, Canale d’Agordo. Sono rimasto colpito e particolarmente onorato per aver ricevuto questa commissione, e mi sono messo immediatamente a lavorare alla composizione, che ho portato a termine con sincera abnegazione e gratitudine”.

Il brano “Divina humilitas–Ad Papam Giovanni Paolo I” si trova al link https://youtu.be /BFh2LV5PYi4. È prevista a breve a breve la sua pubblicazione sul sito della Fondazione Papa Luciani, insieme a un’intervista al compositore.

Sartoris, come detto, viene avviato giovanissimo allo studio di pianoforte e organo da don Giuseppe Rosso. Mentre si dedica alla musica sacra e classica, si avvicina da autodidatta a blues e musica nera.

Frequenta varie scuole piemontesi, nel 2006 si iscrive al Centro Jazz Torino e nel 2012 al conservatorio “G. Verdi” dove si diploma in pianoforte jazz, per poi iscriversi (e diplomarsi col massimo dei voti) al biennio di composizione e orchestrazione jazz.

Si perfeziona poi a New York, alla prestigiosa scuola “Juilliard”.

Si dedica anche all’attività didattica, al Music Studio di Ivrea e al Liceo Musicale di Rivarolo e come tutor al conservatorio torinese, ovviamente senza per questo abbandonare l’intensa attività concertistica, in Italia e all’estero.

Detto della sua partecipazione a più stagioni della trasmissione televisiva “Nessun dorma”, vanno segnalati il suo disco in duo con il contrabbassista Marco Bellafiore “I suoni del male”, il piano solo “I nuovi studi”, e poi “Téchne” con i Night Dreamers, resident band di “Nessun dorma”, e “Woland”, insieme al percussionista Massimo Barbiero e la violinista Eloisa Manera.