Il contentino a Trump – ancora una volta – glielo hanno dato i russi: si sono tutti messi d’accordo per lasciargli colpire alcuni bersagli in Siria, forse nemmeno in uso per la produzione dei gas. Le stesse regole – e con la stessa credibilità – di un incontro di wrestling.
La solita Europa si è mossa in ordine sparso, con francesi e inglesi sempre pronti a mostrare i muscoli in casi come questi quanto assenti e in uscita quando si cerca di fare l’Europa (non quella della gendarmerie che se ne viene a Bardonecchia come e quando vuole).
Poi c’è l’altra Europa – quella del vecchio Asse, per intenderci -: Germania e Italia seguiti poi dal fido alleato orientale, il Giappone, per rispolverare il vecchio patto tripartito! Sempre a livello giornalistico, non preoccupiamoci.
L’affaire della risposta americana all’uso dei gas da parte dei siriani di Bashar al-Assad contro i terroristi, ribelli e bambini ha tenuto banco nella stampa internazionale. “Niente di nuovo dal fronte Occidentale” titolava Remarque. Il “non-Governo” Gentiloni negli ultimi giorni ha fatto cose straordinarie: ha rispedito a Mosca due addetti d’ambasciata per ritorsione ai gas sulle ex spie in Inghilterra; non ha mandato la Marina militare a dire ai turchi di smetterla di rompere le scatole su Cipro ai danni dell’Eni, ma loro, più realisti del re, sono andati a offrire gli italici servizi energetici trivellatori al vasto cosmo del Mediterraneo.
Gentiloni, dopo l’attacco anglo-franco-americano al gas siriano, si è premurato di raccontare al mondo che l’Italia non c’entra per niente, anche se le basi USA sono in Italia. Ma si sa che gli americani dopo aver visto i “flic” francesi a Bardonecchia hanno pensato: “chi se ne fott”? Il peso italiano nel mondo continua quindi a ritmo incessante grazie anche al genio Salviniano: noi con Putin! Geniale. Peccato che nell’unica azione contro la pirateria concordata nell’Oceano indiano il nostro risultato è stato quello di rovinare a vita due marò. Strano che nessuno qui in Canavese abbia denunciato alla magistratura l’Aeronautica Militare in servizio di intercettazione su un velivolo ignoto che aveva spento il proprio trasponder. Ricordo un’associazione che cacciò il genio ferroviario sulla Chivasso-Aosta. C’é sempre qualche italiano pronto a denunciare l’Italia.
Ah già, l’aeroplano era francese!
E’ dura voler ammettere che è tornata la Guerra Fredda! Un po’ di rispetto alla Storia per favore! Qui giocano tutti al gioco dell’oca: Recep Tayyip Erdoğan ha reinventato la casella farlocca dell’oca, quella per cui si torna indietro fino al via. Così, dopo aver giocato con Putin, ora plaude al raid missilistico di Trump.
Ho il sospetto che tutti abbiano un passato da wrestler, forse anche Gentiloni

Fabrizio Dassano