Medhi Barsaoui è un regista tunisino che ama la sua professione, il cinema occidentale e anche il nostro Paese, poiché si è trasferito in Italia e ha completato la sua formazione al Dams di Bologna. Dopo aver partecipato alla sezione Orizzonti della Mostra del Cinema a Venezia nel 2019 con il film “Il figlio”, vi è tornato l’anno scorso con la pellicola di questa settimana.
Si tratta di una scelta più politica, e rappresenta in parte le contraddizioni e le difficoltà presenti nel Paese dopo le sommosse popolari e le proteste nate in seguito alla cosiddetta “primavera araba”.
Aya, la ragazza protagonista che ben rappresenta queste contraddizioni, è una giovane donna che ha raggiunto l’indipendenza, ma i lacci e i legami di un’epoca passata sono difficili da sciogliere. Ha quasi 30 anni, ma vive ancora con i suoi genitori, ogni mattina prende un autobus che la conduce al lavoro: è di servizio in un grand hotel e tutto il denaro che guadagna lo consegna a casa alla sua famiglia.
Sembra non ci sia molto spazio per i sogni; Aya è bella ma il suo viso appare stanco e indurito. Un giorno il minivan che l’accompagna al lavoro ha un terribile incidente, si capovolge e finisce in un dirupo. L’unica sopravvissuta è Aya, che si trova di fronte una possibilità che raramente capita all’interno di una vita: può assumere un’altra identità e fingersi un’altra persona. Così, come il protagonista de “Il fu Mattia Pascal”, cerca di spezzare quelle catene che legano tutti noi alle convenzioni sociali e a un’esistenza ormai consolidata.
D’ora in poi la storia sarà quella di Aisha, che si trasferisce a Tunisi, e sarà una sconosciuta in cerca di un nuovo lavoro, nuovi amici, un nuovo luogo dove vivere. Poi una sera, Aisha è testimone di una violenza commessa da alcuni poliziotti; l’episodio le trasformerà nuovamente la vita e la porrà di fronte a complesse scelte esistenziali.
Una sconosciuta a Tunisi
di Mehdi Barsaoui
paese: Tunisia, Francia, Italia, Qatar 2024
genere: drammatico
interpreti: Fatma Sfar, Nidhal Saadi, Yasmine Dimassi, Hela Hayed, Mohamed Ali Ben Jemaa
durata: 2 ore e 3 minuti
giudizio: interessante-bello