Ha senso oggi parlare ancora di fedeltà, di monogamia? Sono ancora attuali e le possiamo usare senza sentirci fuori luogo o fuori tempo? Invitati a consumare le relazioni nello stesso modo e con la stessa velocità di un cambio d’abito a basso costo, alcuni valori sembrano vacillare.

Il tema delle relazioni intime è sempre complesso da trattare: si scivola facilmente in terreni scomodi o banali, e per parlare di fedeltà dobbiamo per forza partire dall’amore. Altrimenti, sarebbe interessante affrontare l’argomento partendo dall’intimità che si crea tra individui, che supera quegli elementi propri del corpo e che si addentra in uno spazio esistenziale più profondo.

Ma quanto spazio vogliamo dedicare all’intimità all’interno di un contesto di vita che ci porta a stare sempre più tempo al lavoro, a correre per raggiungere i tanti impegni, che ci fa circondare di tante persone e dove “l’altro”, rispetto a ciò che abbiamo o amiamo, si presenta spesso con potenzialità ritenute migliori?

La precarietà nel mondo del lavoro, quella economica e sociale possono trascinare verso una precarietà degli affetti ed opporvisi diventa un atto di ribellione, significa contrastare la superficialità nei sentimenti per andare a prendersi cura di un bisogno esistenziale profondo, un bisogno in cui quello che fa riferimento ad un legame “io-tu” rimane privato, esclusivo, intimo appunto.

Entrare in profonda intimità con un’altra persona si crea soltanto curando la relazione, attraverso una costante attenzione e reciprocità. L’intimità si genera se la relazione è equilibrata, se il dare/avere dall’altro supera i limiti del “commercio”, dell’utilità finalizzata al raggiungimento di un interesse che riguarda solo una delle persone coinvolte nella relazione. L’intimità contrasta così l’isolamento, fa sentire protetti, al sicuro, accolti, ma soprattutto contrasta quella felicità illusoria, momentanea, rapida, capace di scomparire come una storia su Instagram. L’intimità diventa dunque elemento di benessere psicologico, esistenziale e riappropriarsi dell’appagamento che l’intimità offre, significa scegliere di stare bene con l’altro, generare un clima di fiducia profonda che non concede spazi all’offesa, alla mancanza di rispetto, al danno.