Con l’arrivo di dicembre scatta la cosiddetta “ora X”. C’è nell’aria una certa qual tensione tra le persone, un dinamismo frettoloso, una corsa accelerata dall’incombere delle festività e con ciò che si portano appresso.

Facciamo le prove, se ci riusciamo, per attendere Natale con calma e lentezza per combattere quell’iperattività che stanca e che non fa godere di nulla. Usiamo dire che il Natale è la festa dell’attesa: ma l’attesa significa pazienza, significa speranza ed esercitare questi valori sembra essere passato di moda, sembra fare riferimento a concetti lontani nel tempo e nella nostra esperienza.

Eppure è solo la pazienza che permette di sostenere le avversità quotidiane, che consente una riflessione profonda contrastando l’impulsività e gli agiti dettati da emozioni troppo violente. La pazienza permette di accogliere, accettare, dare fiducia a sé stessi e agli altri, disporsi positivamente e tollerare meglio ogni avversità e contrasto, ma soprattutto raggiungere benefici futuri.

Solo con la pazienza è possibile guardare con attenzione, scegliere con cura, raggiungere successi che richiedono perseveranza. La pazienza è una virtù ma anche una competenza che si può esercitare e che si può estendere a tutti i campi relazionali ma anche delle professioni e dell’auto-realizzazione.

Quale potrà essere il beneficio di esercitare sin d’ora la pazienza in attesa del Natale? Non soffrire di quello stress e di quella sgradevole sensazione di fatica e di spossatezza che si prova nell’approssimarsi ai giorni di festa, ad accogliere con più consapevolezza e serenità anche quegli ospiti o quegli eventi che sono meno graditi e a porre l’attenzione su quegli elementi di dolcezza e di tenerezza che questa ricorrenza porta con sé.