E’ sempre un momento di grande consolazione e capace di infondere una vera pace nel cuore, condividere l’incontro che le tre Parrocchie di Villareggia, Mazzè, Tonengo, rinnovano ogni anno al Santuario della Beata Vergine del Trompone, per onorare la Madonna di Lourdes.

Così, ieri, 10 febbraio, pur dovendo rinunciare, a causa della pioggia insistente per tutto il giorno, alla tradizionale processione dalla Chiesa parrocchiale di Villareggia al Santuario, il popolo di Dio affidato alle cure pastorali del Parroco Don Alberto Carlevato non si è perso d’animo ed è confluito ugualmente in questo luogo, anch’esso, peraltro, ricco dei segni idonei a richiamare una spiritualità mariana così assonante con quella lourdiana.

Momenti edificanti, che richiamano alla mente gli insegnamenti di San Luigi Maria Grignion de Montfort, rimasti patrimonio di tutta la Chiesa anche in quanto custoditi (provvidenzialmente salvati dalle insidie di quei tempi bui) in uno scritto mirabile, cui poi sarebbe stato dato il titolo di: “Trattato sulla Vera devozione alla Santa Vergine”.

Sicchè, mentre si pregava insieme a queste comunità così vive e ricche di devozione semplice e sincera, affluivano pensieri che proponevano, come in una sorta di sinossi, quei momenti così coinvolgenti, con le categorie proposte dal santo fondatore della Compagnia di Maria.

Come sappiamo, il Montfort metteva in guardia contro le sette forme di “falsa” devozione, mentre ne indicava cinque idonee a rappresentare proprio la autentica devozione.

Sarebbe bello potersi dilungare con una riflessione che le prendesse in esame una ad una, per scoprire anche come sia un esercizio tutt’altro che superfluo interrogarci sul nostro personale cammino: a che punto siamo della nostra conversione? Siamo sempre capaci di “vera” devozione, oppure rischiamo di scivolare, talvolta, in una delle altre sette?

Ma, tornando ai nostri pensieri che affluivano alla mente rientrando, dopo la S.Messa e la processione, è bello dire di una conclusione: crediamo di non sbagliare dicendo che San Luigi Maria avrebbe promosso a pieni voti e inscritto questo popolo così devoto tra coloro che praticano la devozione vera.

Una devozione, cioè: interiore, tenera, santa, costante, disinteressata.

Se un comun denominatore si volesse e si potesse cercare, forse si troverebbe nell’autentica interpretazione che lo stesso Santo dà della seconda forma di vera devozione, quando la definisce “tenera”.

Cioè “piena di fiducia (…) quella stessa fiducia che un bambino ha nella propria mamma (…)”.

Così ci dice tutto l’insegnamento della Chiesa, che rinviene il punto di radicamento nella Storia umana di questa verità, proprio ai piedi della Croce (Gv 19,26-27): “Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». 27 Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa”.

La vera devozione mariana è profonda, semplice, sapiente, consapevole, soprattutto, umile.

Ispira sentimenti comuni a quelli dei figli verso la madre.

E, proprio ieri, un’espressione di questi sentimenti umani si è colta nella voce, che a stento ha trattenuto la commozione, di Don Alberto, quando ha ricordato ai presenti che la S.Messa era altresì celebrata nella Trigesima della scomparsa della sua mamma, Signora Giovanna Pellino, nata alla Vita il 13 gennaio scorso.

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I nostri Lettori sanno che, più volte, abbiamo posto l’accento sull’importanza di questo luogo, il Santuario del Trompone, anche da un punto di vista pastorale.

Almeno per due motivi.

Il primo è dato dalla feconda e continua “osmosi” pastorale che ormai da tempo hanno promosso tanto Don Alberto, quanto i Parroci di Moncrivello e Cigliano, per rendere fluida a capace di arricchire entrambi i territori, tra la Diocesi di Ivrea e quella di Vercelli.

Un confine, quello appena “oltre il muro” del compendio, che, così, non divide, ma unisce.

Certo, da questa azione non soltanto non è esclusa e, anzi, ne è componente propositiva, la grande realtà dei Silenziosi Operai della Croce, sempre disponibili a sostenere tutte le iniziative di comunione, con “porte aperte”, non soltanto di un edificio di culto, ma soprattutto del cuore.

Il secondo motivo consiste proprio nella vocazione di questo luogo: la cura dei sofferenti.

Vocazione originaria e costitutiva, se pensiamo alla miracolosa guarigione di Domenica Millianotto, nel lontano 26 giugno 1562.

Ma si tratta di una vocazione in qualche modo confermata e compiuta molti anni più tardi, nel 1970, con il provvidenziale incontro tra l’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Albino Mensa ed il Beato Don Luigi Novarese.

Sappiamo come andarono le cose: il sacerdote casalese cercava una casa per la sua Opera, allora allo stato nascente.

E il Presule – una delle più grandi personalità della Chiesa nel Secolo scorso – non esitò ad andargli in aiuto, offrendogli l’edificio, allora piuttosto in disarmo, del Santuario.

E anche in questo caso, nella persona di Mons. Mensa, le assonanze tra Canavese e Vercellese non mancano certamente.

Sempre i due temi conduttori di una pastorale e di una pedagogia della sofferenza, cioè l’assistenza alla persona che soffre e l’allestimento di strutture socio sanitarie ed assistenziali di eccellenza, non soltanto non ne hanno esiliato un terzo, anzi ponendolo come paradigma necessario: è il tema della ricerca di una “guarigione” insieme preliminare e ulteriore: la guarigione dell’anima.

Quella capace di estirpare il peccato dalla nostra vita ed aprirci così la strada per una gioia non effimera.

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Dunque, ancora un momento di vera comunione ecclesiale, di vera partecipazione gioiosa ad un appuntamento con Maria vissuto come importante e con fede autentica.

La S.Messa è stata presieduta dal Parroco di Cigliano, Don Lorenzo Pasteris che, con il fratello Don Luciano, Parroco a Moncrivello, guida quella comunità pastorale. Ha concelebrato Don Johnny Freire, Moderatore dei Silenziosi Operai della Croce, con Don Piero Testa. Hanno assistito all’Altare il Diacono Paolo Brun con il Ministrante Luca Yoan Lorenzo.

Ha animato la Liturgia la Corale interparrocchiale diretta dalla Signora Viviana Gerardi, come sempre apprezzata da tutti: nel filmato che offriamo in questa pagina ai Lettori ne sono riportati alcuni brani.

Buona visione e buon ascolto.

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