Con la primavera ritorna l’Orto Urbano di Torino, Nizza Millefonti, dedicato ai semi e alla biodiversità urbana, coinvolgendo tutti i cittadini in un racconto che permetterà di scoprire il rapporto indissolubile che lega le varietà di sementi tradizionali alla salute dei territori e dei consumatori, fino all’equilibrio degli ecosistemi urbani.

Da allestimento temporaneo, Or-TO è ormai per la città un punto di riferimento: dall’11 aprile e fino al 24 settembre, trovano nuovamente spazio sul piazzale di fronte a Eataly Lingotto gli oltre 60 cassoni di legno, ottenuti da materiali di riciclo. L’iniziativa, promossa da Eataly e coordinata da OrtiAlti, ha il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino e Circoscrizione 8.

Anche quest’anno Or-TO vuole formare e informare sulla produzione orticola a km 0 e promuovere esperienze di cittadinanza attiva tramite la cura condivisa di un’area verde a disposizione della comunità. Or-TO è infatti uno spazio pubblico curato dal Quartiere: i cittadini non sono solo consumatori ma prima di tutto Produttori. Prosegue così la collaborazione con le scuole e gli abitanti del quartiere, ma c’è anche una grande novità: alla cura delle piante partecipano attivamente i bambini e i ragazzi della scuola all’interno dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, che con i loro tutor portano avanti un’importante attività di formazione. L’Orto diventa in questo modo un luogo collettivo in cui la cura della natura e dell’ambiente diventa anche cura dell’anima.

Le sementi usate sono quelle di “Seminiamo la biodiversità”, progetto promosso da Eataly, Slow Food, Università degli Studi di Palermo e Arcoiris, per sensibilizzare il grande pubblico sull’importanza dei semi. I semi, infatti, sono il primo anello della catena alimentare, base della sopravvivenza del pianeta, selezionati e prodotti da 10.000 anni dalle comunità contadine di tutto il mondo e per questo non possono essere proprietà esclusiva di pochi (nell’UE il 95% del mercato delle sementi da ortaggio è controllato da cinque compagnie), ma devono essere considerati un bene comune. Sono state così selezionate varietà tradizionali, prodotte con il metodo dell’agricoltura biologica da Arcoiris, unica azienda italiana che commercializza esclusivamente semi biologici e biodinamici. Il cavolo nero di Toscana, il pomodoro tondino maremmano, la zucca trombetta di Albenga: queste e tante altre varietà autoctone crescono nei cassoni di Or-TO.

I terricci sono l’“OrtoXmille” e la “TerraMediterranea” di Harpo verdepensile, leader nella produzione di soluzioni innovative per l’edilizia green. Si tratta di substrati pensati specificamente per gli orti urbani, naturali ed ecologici.

A rallegrare l’Orto, infine, quest’anno ci sono anche gli 800 bulbi di tulipano di Messer Tulipano, direttamente dal Castello di Pralormo.