Scegliere i piccoli esercizi commerciali dei paesi, le botteghe, i bar, luoghi di aggregazione e coesione sociale. Cuore della piccola grande economia dei territori alpini e appenninici, delle aree interne e rurali del Piemonte e dell’Italia. Ci crede profondamente Uncem che lancia la campagna “Compro in valle, la Montagna vivrà”. Un’iniziativa di comunicazione e sensibilizzazione già sostenuta in passato da molti Comuni italiani e francesi, con il supporto delle Camere di Commercio piemontesi.
Un programma semplice e concreto, un claim chiarissimo ed efficace che Uncem sta diffondendo sui media e sui social, provando a renderlo “virale”. Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli “allarmi”, giustificati e opportuni, di tantissimi esercizi commerciali, in particolare nei piccoli Comuni e nelle aree montane, che non riescono a sostenere imposte e burocrazia. Così chiudono, lasciando – a oggi – solo in Piemonte oltre 90 Comuni senza un negozio. Trecento i paesi a rischio, che potrebbero nel giro di qualche anno non avere più un bar o un esercizio. Una desertificazione commerciale non fa male solo a quei Comuni, ma che incide sull’intera tenuta del sistema economico e sociale della regione.
Uncem negli ultimi anni ha proposto la nascita di centri multiservizio, chiedendo un sostegno per queste start up alle istituzioni. Alcuni, nelle valli, sono nati, grazie anche all’uso di fondi UE. Vendono alimentari, altri generi di prima necessità, ma fanno anche distribuzione farmaci, giornali, tabacchi, offrono informazioni turistiche, servizi postali, invio di pacchi e altro. Alcuni scelgono l’e-commerce per promuovere prodotti e territorio. La campagna Uncem “Compro in valle” li vuole sostenere, con un “appello culturale” a turisti e comunità. Enti e istituzioni locali e centrali (a Torino e a Roma) devono fare la loro parte: una fiscalità peculiare e differenziata per i territori è decisiva. Positivi finora sono stati i contributi (20milioni di euro) stanziati in Italia pochi giorni fa per la lotta alla desertificazione commerciale dal Ministero delle Autonomie e degli Affari regionali. Ora bisogna lavorare sulla fiscalità. Uncem ha già fatto alcune proposte, in scia ad esempio con quelle per “sostenere” le imprese green lanciate alla Settimana sociale dei Cattolici di Cagliari.
Il primo fronte è però culturale. Perchè il negozio sotto casa, l’unico rimasto nel paese, è l’ancoraggio della comunità. Ma in vista della stagione turistica primaverile ed estiva, Uncem fa un ulteriore appello: chi frequenta la montagna per una gita, un’escursione o per una semplice ma importante giornata di relax, non si porti da casa panino, acqua, salame, formaggio. Si fermi a comprarli nel negozio della piazza del paese. Si fermi e pensi al grande valore del suo gesto: se io “compro in valle, veramente la Montagna vivrà”.