Irrompe prepotentemente, trovandoci impreparati, il cibo sintetico destinato a sostituire quello bello e buono che siamo abituati ad avere in tavola, e dal quale speriamo nessuno voglia mai staccarsi per rimpiazzarlo con alimenti che non hanno nulla di naturale, fabbricati con tecnologie di riproduzione cellulare o di sintesi proteica, come ci spiegano gli esperti.

L’argomento si fa scottante e al momento noi, presi di sorpresa, riusciamo quasi solo ad anteporre un gesto di profondo disgusto. Che è già qualcosa, ma che non basta a ostacolare l’avanzata di chi vuol farci mangiare imitazioni della carne o bere imitazioni del latte.

Siamo in ritardo nel renderci conto di quanta strada abbia già fatto questo progetto: “negli Usa, a Singapore e Israele è già pronta la commercializzazione, mentre l’Europa si appresta a finanziare con soldi pubblici la produzione di questo cibo inquietante – sostiene Coldiretti, che ha lanciato una campagna di raccolta firme contro il cibo sintetico –, su cui non ci sono nemmeno sufficienti studi sugli effetti a medio e lungo termine per la nostra salute”.

Su questi progetti stanno investendo monopolisti di tutto riguardo: Bill Gates fondatore di Microsoft, Eric Schmidt cofondatore di Google, Peter Thiel cofondatore di PayPal, Marc Andreessen fondatore di Netscape, Jerry Jang cofondatore di Yahoo e Vinod Khosla di Sun Microsystems. Quindi grandi aziende concessionarie di brevetti alle quali, chi vorrà produrre, dovrà chiedere la licenza. Una prospettiva pericolosissima, secondo Coldiretti, “che renderebbe dipendenti tutti noi dalle imposizioni di mercato dettate da pochi signori del cibo”.

Il cibo sintetico non è il cibo ultraprocessato di origine vegetale già da tempo in commercio, non salva il Pianeta, richiede molta acqua e molta energia per essere prodotto, mette a rischio la filiera agroalimentare, non risolve il problema della fame nel mondo e non aiuta la salute.

Sicuri di volere il latte senza mucche o la carne senza produzione animale? Sicuri di preferire l’ingegnerizzazione culinaria estrema a tavola? Tra il metaverso nel quale investono gli stessi big della finanza mondiale di cui sopra, che nel virtuale riprodurrà la realtà (forse un giorno fino a sostituirla?) e il cibo sintetico che riprodurrà quello bello e buono delle nostre tavole (forse un giorno fino a sostituirlo?), stiamo affogando nel mare delle imitazioni.