(Graziella Cortese)

Con l’avvento del governo Draghi si discutono i problemi da risolvere e le difficoltà da dirimere, ma pare un po’ dimenticato un tema che era all’ordine del giorno fino a poco tempo fa, spesso utilizzato per le più aspre battaglie elettorali: l’immigrazione. In realtà le guerre e la fame perdurano anche con la pandemia, e il bagaglio di sofferenza trasportato dai popoli in fuga è rimasto immutato.

Nella sezione “Corti” di RaiCinema sul web, sono presenti molte pellicole interessanti e accessibili a tutti gli spettatori: “Baradar” è una produzione italiana, che ha vinto numerosi premi tra cui il Giffoni 2019 e i David di Donatello nel 2020 e forse, chissà, ci aspetta una candidatura all’Oscar di quest’anno (i premi saranno consegnati in “ritardo”, ad aprile).

Alì e Mohammed sono due fratelli afghani, rispettivamente di dieci e diciotto anni: sono molto legati tra loro, infatti nella loro breve vita hanno già percorso vie tortuose. Qualche anno prima un razzo-bomba ha distrutto la loro casa a Kabul, uccidendo i loro genitori, e da quel tempo sono in fuga attraverso territori ostili: ora che si trovano in Turchia, alle porte dell’Europa, possono fare un po’ di spazio ai loro sogni. I due ragazzi percorrono i vicoli della cittadina trasportando un canotto dai colori giallo e blu, come i panni stesi alle finestre… rappresenta l’idea di un sogno di libertà in un Paese straniero.

Ma il piano di Mohammed è preciso, vuole affrontare il mare da solo, portare con sé il fratellino sarebbe troppo pericoloso. Così le serate trascorrono pensierose, si può cuocere un uovo, ricordare il babbo e la mamma, ma il peso da portare è grande.

Per il soggetto il regista Beppe Tafarulo si è ispirato ad una storia vera narrata all’interno del libro “Stanotte guardiamo le stelle” di Alì Ehsani, che ha affermato: “Non c’è niente di più vicino alla speranza della decisione di emigrare”.

Baradar
di Beppe Tufarulo
paese: Italia 2020
genere: drammatico, cortometraggio
interpreti: Danosh Sharifi, Nawid Sharifi
durata: 15 minuti
giudizio: bello