Nacque in Madagascar, in una delle più potenti famiglie dell’isola.

Dopo l’arrivo dei missionari gesuiti francesi, frequentò la scuola della missione e si fece battezzare col nome di Vittoria, nonostante le resistenze della famiglia.

Principessa, fu data in sposa ad un ufficiale schiavo dell’alcol e delle passioni, ma rifiutò il divorzio. Dopo l’espulsione dei missionari continuò a professare la sua fede apertamente, protesse la Chiesa e le scuole cattoliche, incoraggiando le comunità alla perseveranza.

Donna di preghiera, si dedicò ad opere di carità per i poveri, prigionieri, abbandonati e lebbrosi.

È stata proclamata beata da Giovanni Paolo II nel 1989.