(Elisabetta Acide) Una mostra collettiva, un paese in movimento ed i ragazzi dell’oratorio impegnati ad accogliere bambini, ragazzi , adulti , papà , famiglie, mamme in occasione della festa, anziani con gli occhi lucidi nel rivedersi  in fotografia e nel ricordare gli antichi mestieri …

Una comunità attiva e partecipe.

Domenica 14 maggio ha visto protagoniste le storie della borgata: la mattinata è’ iniziata con la celebrazione della santa Messa alle ore 9:00 nella quale il parroco don Valerio D’Amico, ha ricordato le mamme vive e defunte e nell’omelia , ha sottolineato l’importanza del comandamento dell’Amore ,come sintesi della vita cristiana.

Un Amore amato e amante, un amore che si fa modello della vita personale dei cristiani in ogni ambito della quotidianità, perché il Cristiano è uno “che ama”, di quell’amore consolante, Paraclito, vivificante che ci ha lasciato Gesù: lo Spirito Santo.

Parole,  quelle del Parroco, che sottolineano l’ importanza del vivere la comunità con autentico spirito evangelico , improntato sulla cooperazione e collaborazione che traduce il comandamento dell’ “Amatevi come io vi ho amati”.

Al termine per tutte le mamme e tutti  i presenti, un aperimamma offerto dal gruppo giovani dell’oratorio IMatot, che con impegno da circa un anno, lavorano per stare insieme, per rendere la comunità viva e collaborare a quello spirito sinodale fatto di passi, di orme e di percorsi che hanno una direzione comune: testimoniare il Vangelo attraverso la vita della comunità, con ascolto, dialogo, partecipazione, missione.

Tiepidi raggi di sole hanno regalato ai presenti la soddisfazione, dopo la preoccupazione del tempo incerto, e consentito il tradizionale Pic Nic nella splendida cornice del prato della parrocchia, per l’occasione allestita con antichi mezzi agricoli e curiosità di artigianato locale.

Il pomeriggio è’ stato allietato da giochi per grandi e piccini, tornei di carte e antici giochi “‘delle aie” . I più “ giovani” del gruppo, hanno animato i giochi anche con i laboratori di aquiloni e di organi che hanno diverto i piccoli ed anche “ i grandi”.

Il tour della chiesa parrocchiale ha fatto riscoprire la bellezza dell’arte che si fa preghiera, l’ancoraggio alle tradizioni ed ai ricordi di chi ci ha preceduto e con magnanimità ci ha donato il Luogo di preghiera,  espressione di una devozione autentica, che attraversa i tempi, e lascia ai posteri opere “con il cuore”. Don Orione soleva dire “Tutto è grande quando è grande il cuore che dà” e la riscoperta della figura del benefattore il conte Cesare Tahon di Revel che con il primo parroco della frazione, don Giuseppe Actis ha progettato e interamente pagato il complesso  edilizio della borgata, aiuta a riflettere sugli atti di bene generosi, sui valori del tempo, sull’importanza del dono e del senso della comunità che si riunisce e prega, ringrazia, rinsalda i legami e crea comunione.

Tour , condotto dai rappresentanti del gruppo IMatot, particolarmente gradito ed apprezzato per la scoperta delle opere e dell’ importanza dell’ apprezzamento dell’ arte a servizio della liturgia e della preghiera .

La Mostra, frutto dell’impegno, della genialità dei ragazzi e del riconoscimento dell’ importanza del valore del passato, ha avuto la collaborazione di molti abitanti della borgata che ha “rovistato” in soffitta ed ha recuperato la “ memoria” del tempo, mettendo a disposizione oggetti, arredi, attrezzi, fotografie … della vita della borgata .

Il calendimaggio tradizione del cantar-maggio della borgata , di antica e perduta memoria, ha unito tradizione e innovazione: partire dal passato per progettare il futuro.

Bravi i Matot che ancora una volta hanno regalato a Borgo Revel un momento di conviviale vita di comunità. Un ringraziamento a tutti quei rappresentanti dei gruppi parrocchiali che hanno accompagnato con la loro presenza la giornata, dimostrando che solo con la fiducia ai giovani, unita al sostegno fattivo ed alla “ guida” dell’ esperienza ,  può  creare la costruzione del futuro del cammino comune, in semplicità e condivisione , per la crescita della comunità parrocchiale.

Le comunità parrocchiali vivificano anche con questi momenti di autentica esperienza di comunione , traggono forza dall’ Eucaristia, momento fondante la vita cristiana .

Soddisfatto dell’ iniziativa il parroco don Valerio, che , nel pomeriggio, dopo gli impegni liturgici domenicali, si è unito al gruppo ed ai presenti , rafforzando il vincolo con la comunità , perché parroco e laici vivono l’ importante rapporto di osmosi di fede ed opere, carità e fraternità , che si esprime anche con lo stare insieme  , per rafforzare reciprocamente il legame di corresponsabilità dell’ essere e dell’ agire nella Chiesa .