(E. A.) – Le Sante Messe solenni dedicate in occasione dei giorni festivi della comunità  ai santi patroni, le processioni in onore di S. Anna e S. Rocco, ma anche il ballo liscio, la tradizionale costinata , la “pesca matta“, una serata dedicata alla birra, lo spirito della festa … ancora una volta Borgo Revel si caratterizza  come una comunità viva e partecipe attorno “al Campanile”.

La tradizione, unita all’ antica pietà popolare, crocevia di cultura, liturgia, e strumento privilegiato di aggregazione e di fede, costituisce per le comunità una ricchezza inestimabile e, attraverso l’osservanza di tempi e spazi rituali, apre la strada alla cosiddetta “religione del cuore”, autentica adesione di fede alla proposta di Dio.

I giorni della Festa Patronale di S Anna e S Rocco (28-29 agosto 2022), hanno mantenuto le promesse, ed ancora una volta si sono rivelati momenti importanti e festosi che hanno accompagnato e condotto i fedeli, ancora una volta, al ricordo e all’ esempio dei Santi.

Il gruppo cantori di Borgo Revel ha voluto, nelle Messe solenni, introdurre le celebrazioni con gli inni ai Santi patroni S. Anna e S. Rocco, quale segno di devozione e preghiera, una composizione in musica per celebrare e lodare Dio per il dono della santità.

Le feste patronali hanno un altissimo valore simbolico, poiché si collegano ad antichi riti propiziatori e di purificazione che non di rado attingono da antiche cerimonie pagane. Nei primi anni del Cristianesimo, infatti, la Chiesa ha disposto – secondo uno sforzo pedagogico –  le proprie feste nelle date coincidente con quelle preesistenti, pagane, rendendo in tal modo possibile, da parte del popolo contadino, l’accettazione della nuova religione. Non è un caso, quindi, che molto spesso le feste patronali si svolgano nei periodi a ridosso di importanti avvenimenti legati soprattutto all’agricoltura, come la semina dei campi, la raccolta o la vendemmia. Esempio tipico proprio Borgo Revel, che come abbiamo già da queste pagine avuto modo di sottolineare, festeggia i propri Santi patroni, non nel giorno loro dedicato dalla memoria della Chiesa, ma al termine dell’ estate, meglio, quando la comunità un tempo contadina, terminava i lavori agricoli della raccolta di grano e mais.

La festa in sé, il cui confine tra aspetto religioso e aspetto pagano risulta talvolta fluttuante, deve ispirarsi ai valori dell’autenticità e dell’essenzialità, lasciando ai parroci il difficile, ma quanto mai necessario e doveroso (se si vuole dare il “ Giusto senso”’alla festa), compito di educare al senso religioso, foriero di contribuiti importanti e imprescindibili.

Proprio in quest’ ottica, per favorire il cambio generazionale tra i nonni e, dopo di loro, i padri, è importante che  i giovani  vengano coinvolti, educati, ascoltati , per consentire la continuità e per  riportate alla luce usanze di una volta, riappropriandosi delle tradizioni, della cultura , in un’ ottica “nuova” e senza dimenticare lo sfondo religioso che anima le feste legate ai Santi della Chiesa.

Il Gruppo parrocchiale Arcobaleno, come da tradizione, ha curato la sagra paesana , con impegno diffuso per tutti i quattro  (27-30 agosto) , impegnativi giorni di manifestazione .

Le processioni di domenica e lunedì, in onore dei Santi Patroni, guidate nella preghiera dal gruppo lettori della Parrocchia, con la presenza della Banda comunale di Verolengo per la processione di domenica, hanno voluto condurre i fedeli, oltre al percorso “fisico”  (quest’ anno un po’ rinnovato tra le vie del borgo), al percorso devozionale: la fede va testimoniata, pregata, vissuta, come ha evidenziato don Valerio all’ inizio del percorso devozionale . 

La processione, un tempo, ora forse un po’ meno, ma mai disertata, vissuta con tanta fede e devozione, è un modo comunitario per pregare e testimoniare i valori della fede e della testimonianza…

E’ una manifestazioni pubblica di fede e di devozione vissuta in modo comunitario. Il valore simbolico e di fede delle processioni credo sia evidente, come anche credo siano reali i pericoli di trasformarle in semplici passeggiate spirituali, dietetiche o ecologiche, o in passeggiate di benessere ormai caratteristiche anche della nostra comunità .

Camminare insieme è anche questo: in senso fisico testimoniare tra le case e le vie l’ appartenenza senza vergogna, e in senso spirituale pregare insieme, condividere nella fede l’ appartenenza .

Don Valerio, durante le omelie delle Messe solenni, ha sottolineato l’ importanza dell’ essere comunità che cammina oltre le appartenenze, oltre le invidie ed il protagonismo, per essere davvero comunità di testimoni.

“Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere” (Atti, 2, 42), parole che devono risuonare nei pensieri, ma soprattutto nella vita.

Cogliamo dunque le sollecitazioni del nostro Parroco, proviamo ad integrare la dimensione del sé di ciascuno con quella interpersonale e comunitaria, oltre gli egoismi e le gelosie, per relazioni autenticamente e cristianamente affettuose, premurose e reciproche, che sanno adoperarsi per la collaborazione e il bene comune e sanno rispondere in modo flessibile alla gamma di idee, di emozioni e comportamenti degli altri.

Piccola nota a margine: in occasione della Festa patronale si è voluto riappropriarsi anche del senso del cammino rituale: nelle processioni dei Santi, il Presbitero si è  posto  dietro il simulacro, per far emergere il segno della sequela del testimone della fede… camminare davanti alla statua è un atto di presunzione spirituale, tutti i fedeli hanno  seguito il parroco: impariamo la sequela senza temere distrazioni lungo il cammino, rischiamo: Cristo cammina con noi!

Un ringraziamento ai Priori della festa che hanno, con generosità svolto, nel corso dell’ anno, il loro servizio alla Chiesa: Ivana Afficano e Pino Trivillini.

Ai nuovi Priori 2023, Zanlorenzi Silvano e Franca Almasio  ed ai Priori per l’ anno 2024, Barbara Raso e Rinaldi Renato, il Ringraziamento per aver accettato L’ impegno; a loro il sostegno della comunità parrocchiale .