(elisabetta acide) – Prende avvio il mese di maggio  nella comunità di Borgo Revel con la santa Messa celebrata nel “cortile” della casa Parrocchiale. La tradizione della “Madonna Pellegrina” parte proprio “all’ombra del campanile”.

Alle ore 17,30 la comunità riunita ha celebrato il Santo Rosario, ed a seguire al Santa Messa. A causa del tempo piovoso, la celebrazione è avvenuta nella struttura coperta.

La “tradizione” della recita del santo rosario in famiglia, si estende alla “famiglia” della comunità parrocchiale, chiesa in cammino verso quel volto di Cristo da contemplare con lo sguardo di Maria.

I fedeli presenti, hanno collaborato all’allestimento della “Messa in cortile”,  e sulle parole del santo Padre, Papa Francesco, nella festa di San Giuseppe lavoratore, viene affidata la comunità parrocchiale alla famiglia di Nazaret quale  modello di comunità domestica: comunità di vita, di lavoro e di amore.

Giornata importante e significativa questa 1 maggio, avvio del mese “mariano”, festa del lavoro, memoria di S Giuseppe lavoratore, colui che ha guidato Gesù ad “apprendere” il mestiere nella sua bottega di falegname e che ci aiuta anche a riflettere sul significato dell’ opera del’ uomo.

Il lavoro è imitazione del Dio “all’ opera”, che, dopo avere creato l’Universo chiede all’umano di continuare la sua “opera”.

L’ uomo che con il lavoro, rende possibile il completamento della Creazione per “ comando” di Dio.

 

A partire dal commento della prima lettura tratta dal libro della Genesi al capitolo 1, il parroco don Valerio D’ Amico, nell’ omelia, traccia le linee di quella “immagine e somiglianza” che caratterizza l’ uomo come creatura.

La capacità maggiore dell’uomo di assomigliare a Dio è forse “radicata” nella sua disposizione di ricevere nella sua anima , la partecipazione reale ed effettiva della stessa vita di Dio.

La persona ha, dunque, il germe nel suo DNA ,di vita divina, innestato nell’anima e destinato a crescere, che riceve il nome di grazia santificante.

Uomo che spesso, come sottolinea il sacerdote, si “ dimentica” di “ santificare” il settimo giorno, quello della “cessazione dal lavoro” non per essere “sdraiato” sul divano o “spiaggiato” in ozio, ma per la contemplazione di quell’altro opera magnifica che è il mondo e il suo Creatore.

E questo uomo, tuttavia, fa fatica a “vedere” il Signore, come quei Galilei che  conoscendo Gesù quale figlio del carpentiere e di Maria, non “ascoltano” le sue parole, le ritengono “ poco credibili” proprio perché pronunciate da lui.

Quante riflessioni su questo brano, proprio nel mese di maggio, dedicato a Colei che è modello ed esempio di umiltà, di fede e fiducia, di affidamento …

Fiducia e affidamento… come quei galilei che chiedono “miracoli” autorevoli, che “chiedono” conferme, ma i miracoli sono  “segni dell’amore di Dio”, e si attuano  dove avviene l’incontro  della fede dell’uomo, nella reciprocità.

Ancora una volta Gesù è “superiore”, si “meraviglia” della loro incredulità. Sorprendente e divino: dove gli altri si “scandalizzano”, lui si meraviglia”.

Ecco il vero esempio e modello di uomo: in Lui “abita” Dio in “pienezza”, il volto di Dio nel volto dell’uomo, mentre nel nostro essere umano, pur a “immagine e somiglianza”, siamo ancora imbrigliati nell’invidia, nelle gelosie, nelle nostre piccolezze, nella nostra fede immatura…

Prendiamo come esempio Maria, colei che non si “scandalizza”, colei che ha creduto alle promesse, colei che con fiducia pronuncia il suo “eccomi”, colei che con gioia “vede” il volto dell’uomo e quello di Dio.

Impariamo in questo mese, a “vedere” Cristo con gli occhi di Maria, impariamo a “vedere” Cristo nei fratelli, impariamo l’umiltà gioiosa, ed allora il nostro camminare sarà quello degli uomini che sanno “vedere” oltre l’uomo, figlio del carpentiere e di Maria, Dio e “vedendo” Lui, sapremo vedere ed accogliere i “fratelli” come “immagine” anche se imperfetta, come noi, del volto di Dio.

Al termine della celebrazione, dopo i ringraziamenti del parroco agli intervenuti, al coro parrocchiale “Andar a Messa cantando”, che non fa mai mancare la sua partecipazione assidua alle celebrazioni liturgiche, la comunità “condivide” un momento di festa. Molti partecipanti hanno portato !qualcosa da condividere”, sull’invito del parroco, sull’esempio delle prime comunità.

Anche questo momento è rappresentazione di quel cammino della “comunità educante” quale è la parrocchia, o almeno quale dovrebbe essere, la “convivialità delle differenze” (cit. don Tonino Bello), la “comunione” della mensa Eucaristica che si estende nella vita, oltre i particolarismi, per essere davvero esplicitazione di quelle dimensioni ( personale, pluralista e missionaria), che guidano alla “comunione di comunità”.

L’auspicio del mese di maggio, per la nostra comunità, è quello di rende più “umano”  il “volto” della nostra comunità, di ciascuno di noi, per essere se “debole” riflessione di quell’immagine luminosa del Dio creatore e lo possiamo fare solo con la preghiera, la partecipazione all’Eucaristia, per percorre sempre “passi di pace”.

Prima di lasciarci, un avviso importante –

Come fare per restare sempre aggiornati su ogni notizia che pubblica l’edizione web del Risvegliopopolare.it?

Il modo più pratico è quello di iscriversi alla nostra

pagina Facebook – clicca qui –

così che siate subito avvisati delle novità.

Ciascuno di Voi (ogni persona, Parrocchia, gruppo, Ente, Istituto) può inviare corrispondenze, appunti, fotografie, brevi filmati, anche utilizzando la casella mail dedicata all’edizione web

risveglioweb@risvegliopopolare.it

che sarà come sempre scaricata ogni giorno.

Tutti i Vostri contributi saranno subito esaminati.

Chi preferisce potrà utilizzare whatsApp al numero

335 8457447