Non è un errore d’ortografia. Veramente si tratta di campioni in carne e ossa.

Daniele Cassioli è un grande campione paralimpico: ha vinto decine di medaglie mondiali ed europee, oltre a tantissimi campionati italiani. È considerato il più forte campione di sci nautico di tutti i tempi. Il suo allenatore è lo slovacco Mateij Kunert. Quando Daniele gli dice che “di lui si fida ciecamente”, Mateij gli risponde sorridendo: “Siamo veramente la coppia ciecoslovacca più forte del mondo”. Infatti, Daniele è cieco dalla nascita.

Un giovane speciale che ha tanto da dire a tutti noi, soprattutto ai giovani e, in maniera particolare, a tutte le persone che pensano di non potercela fare a causa dei propri limiti, fisici o morali.
Il libro che racconta la sua storia è intitolato “Il vento contro”. E’ l’esperienza più grande di libertà che Daniele vive, proprio quando dal trampolino vola per oltre venti metri prima di tornare a scivolare sull’acqua. È la stessa esperienza che iniziò a fare sciando sulla neve che gli dava più sicurezza della terra mentre camminava. L’aria fredda sul volto gli faceva gustare la libertà dal limite e dagli ostacoli. Anzi, proprio l’aria che, apparentemente, lo ostacolava, era la condizione necessaria per poter volare e per vincere.

Così, avere il vento contro, quando le condizioni ci sembrano ostili e ci pare che tutto sia contro noi, è la condizione necessaria, anzi, dice Daniele, ideale, per affrontare la vita. Grazie a mamma Brunella e papà Luigi, che non lo hanno mai considerato un cieco, ma lo hanno cresciuto come loro figlio Daniele, compie il percorso di ogni altro giovane: studia, ha passioni sportive e musicali che lo portano a fare anche il DJ, si laurea in fisioterapia. Con il suo lavoro aiuta tante persone, soprattutto i bambini a guardare oltre. Insegna a vincere perché vincere vuol dire “ritrovare sé stessi e volerti bene così come sei”. Occorre però la fede: nella vita non puoi che fidarti di una guida che ti indica il cammino e il prossimo passo.

“Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi” (Antoine de Saint-Exupéry).

Filippo Ciantia