Dopo essersi fatte attendere più del previsto – i meteorologi le davano in arrivo già nello scorso fine settimana, ma si sono manifestate solo sporadicamente, e in prevalenza in circoscritte zone montuose –, le piogge intense che hanno contribuito a infrangere un minimo la cappa di caldo soffocante hanno raggiunto l’intero territorio canavesano lunedì – colpiti, in particolare, Ivrea e l’eporediese – e soprattutto la sera di martedì – i problemi maggiori nel Canavese occidentale -. E hanno portato con sé, inevitabilmente, un certo numero di danni. Piccole frane, allagamenti, alberi caduti, anche un incidente stradale e poi il sottopasso tra Rivarolo e Feletto – nelle scorse settimane divenuto tragicamente famoso per la morte di un automobilista – nuovamente allagato.

Tante le chiamate al 115 dei vigili del fuoco, specialmente nella zona di Rivarolo; sulla circonvallazione cittadina una Lancia Y è andata a incastrarsi sotto un albero che era stato appena abbattuto dal fortissimo vento: fortuna ha voluto che gli occupanti dell’auto non abbiano subito danni, anche se sono stati soccorsi dal personale del 118, dal momento che erano sotto shock. Come detto il sottopasso di Feletto, scenario della tragedia dello scorso 3 luglio, si è nuovamente allagato: fortunatamente, in questo caso, gli
agenti della Polizia municipale avevano fatto in tempo a chiuderne l’accesso prima che qualcuno potesse nuovamente trovarsi intrappolato.

Inoltre, all’imbocco della galleria lato Rivarolo, un grosso albero è crollato trascinando con sé anche un palo dell’illuminazione pubblica. E poi strade trasformati in veri e propri torrenti, tanto nella cittadina quanto nei centri minori della zona, campi allagati, vigili del fuoco e protezione civile continuamente all’opera. Cielo di un azzurro splendente, ieri mattina, e problemi in apparenza risolti. Fino alla prossima bomba d’acqua.