(giancarlo guidetti) – Nel pomeriggio di giovedì 22 maggio l’ Istituto Domenica Romana (che si occupa dell’ assistenza agli anziani) ha celebrato la festa in onore di Santa Rita da Cascia.
Santa Rita, al secolo Margherita Lotti, nasce a Roccaporena (piccolo paese ai confini con Cascia nella provincia di Perugia in Umbria) nel 1381 da Amata Ferri ed Antonio Lotti, muore a Cascia il 22 maggio 1457.
Il suo corpo riposa presso la Basilica S. Rita da Cascia nell’omonimo paese, i suoi Attributi sono le stigmate in fronte, la corona di spine, le rose.
Viene beatificata il 19 ottobre 1626 da Papa Urbano VIII; a seguito poi dell’ immediata venerazione dei concittadini, del profumo che si diffonde dal suo corpo, della guarigione della piccola Elisabetta Bergamini e di Cosma Pellegrini da una malattia incurabile e di altri miracoli, finalmente il 24 maggio 1900 Papa Leone XIII proceda alla canonizzazione della Santa.
Prima che suora, fu moglie e madre e poi vedova.
Sposa di Paolo di Ferdinando di Mancino (ghibellino) ebbe due figli Giangiacomo Antonio e Paolo Maria (probabilmente gemelli).
Dopo l’ assassinio del marito e la tragica morte dei due figli Rita si rifugia nella preghiera con il desiderio di elevare il suo amore ad un altro sposo, a Cristo.
All’ età di circa 36 anni entra nel monastero di S. Maria Maddalena e dopo mille difficoltà e con l’ aiuto delle incessanti preghiere ai suoi tre protettori, S. Agostino, S. Nicola da Tolentino e S. Giovanni Battista, corona il suo desiderio.
Avendo tanto pregato per i suoi cari, desidera sapere se il Signore abbia accolto le sue sofferenze; chiede un segno all’ Amore … e il Cielo risponde, manifestandosi nella ferita della corona di spine di Cristo impressa sulla fronte.
Per 15 anni la ferita si manifestò mentre pregava davanti al Crocefisso provocandole un dolore che non sarebbe mai scomparso.
Indagini mediche effettuate sul corpo della Santa hanno accertato la presenza di una piaga ossea sulla fronte a riprova dell’ esistenza delle stigmate.
Il messaggio di amore e di pace, di cui è testimone S. Rita, deve ancora oggi, più che mai trionfare.
La S. Messa celebrata il 22 maggio da don Angelo Bianchi (parroco di Castellamonte) da don Angelo Bottali assistendo il diacono Giovanni Malandrino è stata presieduta dal nostro vescovo S. E. Mons. Daniele Salera
(la sua omelia, integrale nel video che accompagna queste righe:
At 15, 7-21; Sal.95; Gv 15, 9-11.)
accolto dal caloroso affetto dei fedeli presenti che, insieme agli ospiti dell’ Istituto, sono accorsi numerosi.
A seguire, la benedizione delle rose, la firma di S. E. Mons. Daniele Salera sull’ Albo d’ Oro dell’ Istituto.
Il Presule non ha mancato di intrattenersi con i presenti volgendo particolare attenzione agli anziani.
La S. Madre Celeste ed i Santi, sono per noi preziosi testimoni dell’ Amore del Padre così come preziosi sono i nostri Pastori, guide instancabili nel cammino verso Dio.
A loro il nostro grazie, le nostre povere preghiere, il nostro più caro abbraccio.
Grazie, inoltre alla corale S. Michele di Candia, diretta dal Maestro Solutore Salto, che ha accompagnato la celebrazione; a direzione e personale dell’ Istituto Domenica Romana, nella persona del presidente Giovanni Paolo Tarella per accoglienza, disponibilità e collaborazione alla realizzazione di questo servizio.
A S. Rita da Cascia santa delle cause impossibili, che sempre intercede per noi, rivolgiamo la nostra preghiera invochiamo la Sua protezione poiché, se a noi tante cose paiono impossibili, “nulla è impossibile a Dio” e S. Rita da Cascia ne è testimone.
Vi lasciamo con il video e con la gallery, che documentano questa bella giornata di fede autentica, di preghiera fervida, di carità vissuta nella concordia tra fratelli: la seconda parte della gallery fotografica riprende immagini del nostro repertorio che sono state scattate nei luoghi dove visse Santa Rita.
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