Nella scorsa settimana sono venute a mancare quattro persone che, con le loro attività, erano molto conosciute e stimate in città e non solo.

Il primo ad andarsene è stato Carlo Casalino, papà dell’assessore Chiara e marito della compianta Marisa Basso, socia del Cai a cui il sodalizio chivassese ha dedicato un concorso per un progetto che sarà presentato questa settimana: che dispiacere, non poter avere Carlo alla premiazione…

Casalino era stato funzionario Olivetti ed aveva lavorato anche a tu per tu con Adriano, l’imprenditore illuminato che avrebbe fatto grande la fabbrica eporediese.

Era stato per molto tempo in Unione Sovietica per lavoro e ciò gli aveva permesso di avvicinarsi alla storia e agli usi di quella terra e di quel popolo.

In anni più recenti ha messo questa sua competenza a disposizione della locale Uni3, tenendo corsi di storia su quel grande Paese che occupa la parte orientale dell’Europa e pressoché l’intero nord dell’Asia, estendendosi fino all’Oceano Pacifico.

Il 29 ottobre, invece, è mancato Angelo Capriolo, classe 1928, storico taxista.

Sempre presente con la sua auto bianca davanti alla stazione ferroviaria, ha accompagnato migliaia di clienti nella sua lunga carriera.

Era una persona davvero solare, sempre sorridente, con una parola buona per tutti.

Il servizio che offriva a chi scendeva dal treno, accompagnando i clienti in paesi limitrofi non serviti da mezzi pubblici, era efficiente e molto apprezzato.

Il giorno successivo ci ha lasciati Sergio Lavagno, conosciutissimo in città perché distribuiva ai bar e ai negozi il “Latte Torino”.

Era normale vederlo scendere dal suo automezzo per portare le cassette di bottiglie agli esercenti suoi clienti.

Un grande lavoratore, molto stimato ed apprezzato.

Infine è venuta a mancare Margherita Buo – da tanti conosciuta come “Zia Tucci” – che, con il marito Mario Portalupi, gestiva il negozio di salumi e formaggi in via Torino all’angolo con piazza Carlo Noè, “La baita del formaggio”.

Donna davvero competente nel suo lavoro, aveva un approccio semplice, ma diretto, con la clientela, con cui chiacchierava volentieri.

Chiuso il negozio, si è dedicata alla famiglia a tempo pieno.

Oltre al marito, Margherita lascia la figlia Ughetta, il genero Marco, la sorella Giuseppina e il fratello Angelo, la cognata, nipoti – tra questi anche la consigliera comunale Claudia Buo – e pronipoti.

Franca Sarasso

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Redazione Web