Sono partiti il 12 agosto da Chivasso, e sono rientrati il 17, i quaranta pellegrini che hanno partecipato al tradizionale pellegrinaggio interdiocesano a Lourdes organizzato dall’Oftal.

I chivassesi, sotto la guida di Gian Luigi Scala e Mariuccia Squara, membri dell’associazione, si sono uniti ai pellegrini di Vercelli, sede del sodalizio nato 90 anni fa dall’idea di monsignor Luigi Rastelli, che ha lo scopo di accompagnare gli ammalati al grande santuario mariano.

Insieme a tanti ammalati, per la prima volta alla grotta di Massabielle anche don Tonino Pacetta, parroco di San Giuseppe Lavoratore, con la sorella Piera.

Il viaggio devozionale era guidato da monsignor Marco Arnolfo, arcivescovo di Vercelli, compagno di corso di don Tonino: presule e presbitero, a Lourdes, durante un incontro di preghiera si sono incontrati dopo tanto tempo e il loro abbraccio ha suscitato commozione nei presenti.

Il viaggio è stato effettuato con bus attrezzati per il trasporto degli ammalati ed è durato dodici ore; erano previste più soste, ma il viaggio era lungo e non si voleva prolungarne ulteriormente la durata.

Arrivati a Lourdes, i nostri sono stati accolti da monsignor Paolo Angelino, presidente generale dell’Oftal, sotto una leggera pioggia; poi una pausa di riposo e, a seguire, i vari incontri di preghiera, la Messa alla Grotta, la processione eucaristica, la Via Crucis, la fiaccolata in onore della Vergine, la funzione dell’acqua che sostituisce l’immersione nelle piscine: dalla pandemia è subentrata la pia pratica della purificazione di mani e viso, seguendo leindicazioni della Madonna a Santa Bernadette.

Per la prima volta a Lourdes, oltre a don Tonino, anche Giada e Fabio, due ragazzi che si sono messi al servizio dei più deboli e bisognosi di attenzione.

A Lourdes è andata a pregare la Bella Signora anche Megain Nadege con i suoi quattro figli, la più piccola dei quali con un solo anno di età.

La donna fuggita dal Camerun per dare un futuro ai suoi bambini, ha accettato di vivere questa bellissima esperienza e il suo viaggio è stato possibile grazie alla generosità dell’associazione che ha contribuito alle spese.

Anche altri pellegrini bisognosi possono recarsi a Lourdes grazie all’aiuto del sodalizio che, durante l’anno, promuove iniziative per raccogliere denaro e soddisfare i desideri di chi ha problemi economici.

Molte le testimonianze di soddisfazione per l’esperienza raccolte fra i volontari: come quella di Loredana che, avendo fatto tappa a Lourdes alcuni anni fa durante un viaggio e fermatasi un giorno solo, si era ripromessa di ritornare ancora.

Dopo le sospensioni dei pellegrinaggi per la pandemia, ha coronato il suo sogno, e al ritorno ha semplicemente detto grazie a dame e ammalati per questa esperienza carica di umanità e di semplicità che dona, a tutti quelli che partecipano, una grande pace.

Franca Sarasso