di Lee Unkrich e Adrian Molina
paese: Usa, 2017
genere: animazione
durata: 1 ora 49 minuti
giudizio: interessante-bello

Le riedizioni estive offrono la possibilità di vedere al cinema qualche proiezione perduta nella passata stagione e trascorrere un po’ di tempo con la famiglia: è il caso del film di questa settimana, un cartone animato firmato dalla casa di produzione americana Pixar.

Santa Cecilia è il colorato villaggio messicano dove vive Miguel Rivera, un vivace ragazzino di dodici anni, che sogna di diventare musicista come il suo idolo Ernesto de la Cruz. Ma il desiderio di Miguel è destinato a infrangersi contro i divieti della famiglia: molti anni prima una trisavola era stata abbandonata da un compositore e aveva scagliato una maledizione contro tutti coloro che si sarebbero interessati alla musica. Come trasformare il proprio sogno in realtà e rinnegare il destino da calzolaio, che tutti i Rivera perseguono?
Si avvicina il Dia de Los Muertos, che per i messicani rappresenta un giorno di festa: si spargono fiori per le strade e si preparano i cibi della tradizione, mentre i morti vengono ricordati nelle ofrendas, gli altari casalinghi. Per Miguel arriva il momento di provare a suonare la chitarra davanti al pubblico ma, alle prese con lo strumento, si ritrova improvvisamente catapultato nel mondo dell’Aldilà. In questo modo, tra gli spiriti dei parenti e qualche scheletro simpatico, riuscirà a comprendere chi potrà aiutarlo nel mondo terreno, come il fido cane Dante e la dolce bisnonna Coco.
I temi ricorrenti della memoria, l’inseguimento della propria vocazione e la disillusione di fronte al tradimento delle persone amate compongono un disegno animato insolito: sperimentazione che Pixar (e Disney) hanno tentato di seguire negli ultimi anni.

Una riflessione adulta sull’attualità: le immagini variopinte di “Coco”, per contrasto, non possono farci dimenticare la politica americana di Trump sui migranti messicani e la separazione forzata delle famiglie, con la conseguente sofferenza di bambini inermi.

Graziella Cortese