È stato un difficile lavoro, selezionare tra 200 aziende candidate le 5 più meritevoli del premio “Camillo e Adriano Olivetti all’Impresa innovativa e responsabile”, promosso dall’associazione Spille d’Oro. “Il premio è nato dalla volontà di David Olivetti, che mi ha preceduto nel mandato e ha sostenuto con forza questo progetto; tutti noi gli siamo profondamente grati per il lavoro svolto, e a lui abbiamo deciso di dedicare questa seconda edizione dell’iniziativa“, ha spiegato commossa l’attuale presidente Laura Salvetti.

Stringenti i criteri di scelta: impegno nell’innovazione di prodotto e processo; iniziative di sostenibilità ambientale ed energetica; welfare aziendale e sostegno ai collaboratori; radicamento e integrazione con il territorio.

Caratteristiche proprie di tutte e cinque le aziende premiate nel corso di un evento che ha avuto luogo al Bioindustry Park lo scorso venerdì, ospite il presidente della Fondazione Corriere della Sera e dell’associazione Vidas Ferruccio de Bortoli, che ha offerto all’uditorio un intervento sul tema “Sostenibilità, crescita e transizione”.

La selezione operata dal Comitato è durata due anni, ha attraversato varie fasi, dallo screening di dati messi a disposizione dal Cerved, alle successive analisi grazie anche ai pareri di Confindustria Canavese e delle maggiori organizzazioni sindacali, a incontri e visite in loco.

Le cinque aziende vincitrici presentano caratteristiche di alto profilo che le riconducono alla tipologia “advanced industry”, pur operando in settori completamente differenti tra loro; quasi tutte collaborano con Università o con Istituti in apprendistato duale scuolalavoro, praticamente tutte impiegano personale della zona e offrono un soddisfacente welfare aziendale.

Vincitrici della targa premio, consegnata dal cerimoniere e presentatore Flavio Serughetti, sono risultate Bracco Imaging di Colleretto Giacosa, sito di ricerca e sviluppo del gruppo farmaceutico Bracco; Delta Visione di Bairo, impresa giovane che progetta e realizza sistemi di marcatura industriale, di tracciabilità, divisione artificiale e di macchine di selezione; Ergotech di Settimo Vittone, che progetta e realizza componenti termoplastici per diversi settori industriali; Facem, con sedi a Forno Canavese, Valperga e Torino, specializzata in stampaggi a caldo e semicaldo dell’acciaio, presente con il marchio Tre Spade per la produzione di attrezzature per la lavorazione e la conservazione degli alimenti; Iltar Italbox di Bairo, che progetta e produce elementi e componenti in polipropilene espanso, polietilene espanso e polistirolo espanso.

Le aziende vincitrici dell’edizione precedente (Osai, Progind, Icas, Tiesse, Rgi e Tecnau) e le attuali si sono poi ritrovate in una tavola rotonda, moderata da De Bortoli, in cui oltre a discutere di problemi comuni, in primis la carenza di tecnici specializzati da inserire nell’organico, è stata lanciata la proposta di portare alla luce contenuti e prospettive rispetto a criticità e punti di forza di interesse collettivo.

Lo stesso De Bortoli, nel suo interessante intervento, ha tenuto a sottolineare come il personale d’azienda abbia abbandonato il ruolo di dipendente per assumere quello di collaboratore, coprotagonista del futuro della ditta; dal canto suo l’azienda deve sapersi modernizzare, adattandosi alla transizione verso la sostenibilità e alle differenti richieste di mercato.

Ma di aziende virtuose in Canavese ce ne sono, e il premio “Camillo e Adriano Olivetti” lo ha testimoniato.

Paola Ghigo

Redazione Web