Quando ci accostiamo al Vangelo di Giovanni, dobbiamo ricordarci che si tratta di un vangelo particolare: è stato infatti scritto dall’apostolo che, in quell’ultima cena che Gesù passò con i suoi, posò il suo capo sul petto di Gesù. E chi, meglio dell’apostolo che posò il suo capo sul petto di Gesù, potrebbe parlare di Lui e riportarci le Sue parole? Sant’Agostino scrisse un ampio commentario su questo vangelo, e tutti gli antichi affermano che si tratta di un vangelo spirituale! Dunque dobbiamo aspettarci, con umiltà e amore, che esso ci dica molto di più di quanto a prima vista ci paia. Nella prima frase del passo di oggi, leggiamo: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”.

Gesù ha sempre cose da dirci, la Sua rivelazione non è mai sviscerata a pieno, tuttavia non sempre siamo in grado di ricevere le Sue parole, ed Egli, da padre paziente, ci aspetta e soppesa le parole e le nozioni da impartirci secondo le nostre possibilità!

“Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità”. Lo Spirito, come ha detto il vangelo, non ci dice la verità come un professore che parla e noi ascoltiamo, ma piuttosto ci guida ad essa, con piccoli passi, come un amico amorevole, come una madre. “Non parlerà da se stesso”.

Anche noi siamo chiamati ad essere come lo Spirito: a non parlare mai da noi stessi, ma ad essere lo specchio di Cristo, ad avere in bocca le Sue parole e a serbare il Suo amore nel cuore. “Ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.

Scrive Agostino a proposito dello Spirito: “sempre ascolta e sempre sa, e il suo sapere si identifica col suo essere”. “Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.”

L’unità fra il Figlio e lo Spirito è tale che tutte le cose che il Figlio possiede appartengono anche allo Spirito, e tutte le cose che lo Spirito dice sono dette dal Figlio. Anche noi dobbiamo essere così, affinché possiamo dire che il figlio vive in noi e non più noi stessi. Certamente questo è difficile da realizzare, ma dallo Spirito ne traiamo la forza.

Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà”. Quest’unità è più forte dell’unità e dell’amore fra noi e i nostri genitori, eppure dobbiamo avere quella stessa unità non solo con essi, ma anche con tutti i fratelli.

Fissiamo in silenzio gli occhi su quell’amore, questa domenica, cosicché Esso possa toccarci il cuore e lo spirito.

(un giovane della diocesi)

(Gv 16,12-15)
In quel tempo, disse Gesù
ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi,
ma per il momento non siete
capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità,
perché non parlerà da se stesso,
ma dirà tutto ciò che avrà udito
e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà
da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà
da quel che è mio e ve lo annuncerà».