(Ferdinando Zorzi)

Secondo la nota definizione di Aristotele, l’uomo è un “animale politico”, vale a dire un essere vivente che, per sua natura, è portato a unirsi ai propri simili per formare una società. Gli scritti del filosofo greco, vissuto nel IV secolo a.C., ci ricordano che l’uomo è anche un “animale razionale”, motivo per il quale la suddetta società si basa su norme pensate per far vivere in armonia gli individui e solitamente ispirate a grandi principi religiosi e morali. Tuttavia, come sappiamo per esperienza e come ugualmente accadeva sia ai tempi di Aristotele sia in quelli di Gesù, le leggi e i principi vengono spesso infranti ed è frequente che una persona commetta una colpa contro un’altra.

Nel Vangelo di questa domenica, il Maestro insegna ai suoi discepoli come provare a risolvere i “conti in sospeso” coltivando i principi umani evidenziati da Aristotele: relazione, razionalità e comunità. Il primo passaggio prevede un colloquio faccia a faccia ma, se ciò non bastasse, si dovrebbero chiamare dei testimoni, per far ragionare l’interlocutore; infine, l’intera comunità potrebbe essere convocata per ammonire chi ne ha violato le regole.

Se nessuno di questi mezzi si rivela efficace, chi ha commesso una colpa contro il fratello sarà considerato come il pagano e il pubblicano ed escluso dalla comunità: questa è la pena maggiore possibile, dato che priva il soggetto della relazione con gli altri. Non a caso, la più grave delle censure ecclesiastiche è chiamata scomunica ed esclude dalla comunione acquisita mediante il Battesimo.

Tuttavia, non vi è solo la parte negativa: resta la speranza, data dalla promessa di Gesù, che laddove una comunità, anche molto piccola, viva in armonia e preghiera, può richiedere con fiducia qualsiasi cosa al Padre. Quando si realizza pienamente la natura umana, ci si avvicina a Dio.

Mt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità,
sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».