È il 23 dicembre 1915: l’antivigilia di quello che sarà un Natale di guerra, il primo con tanti ragazzi italiani al fronte, alle prese con un conflitto di portata mondiale. Fra di essi, impegnato a combattere presso Cima Quattro sul Monte San Michele, c’è un giovane, nato 8 giorni dopo la morte di don Bosco ed ex allievo salesiano, ma poi cresciuto piuttosto lontano dalla fede. Davanti all’esperienza estrema della trincea, nella tensione spasmodica di chi sa che la propria vita è appesa a un filo, trova l’ispirazione per scrivere questi versi: “Un’intera nottata / buttato vicino / a un compagno / massacrato / con la sua bocca / digrignata / volta al plenilunio / con la congestione / delle sue mani / penetrata / nel mio silenzio / ho scritto / lettere piene d’amore / Non sono mai stato / tanto / attaccato alla vita”. Il fante Giuseppe Ungaretti intitola questa drammatica poesia “Veglia”.

Anche il Vangelo di oggi è drammatico: dal diluvio che travolse tutti alle donne che macineranno alla mola, passando per gli uomini che saranno nel campo (ma potrebbero essere soldati sul campo di battaglia): uno verrà portato via e l’altro lasciato.

Di fronte alla precarietà della vita umana, fatta di verbi al participio passato, nella scelta del titolo Ungaretti riecheggia (forse inconsciamente) l’invito di Gesù: “Vegliate dunque”. Se possibile, scrivendo “lettere piene d’amore” per i fratelli e rimanendo più che mai “attaccati alla vita” spirituale, per tenersi pronti nell’ora che nessuno può immaginare.

Anche “l’intera nottata” più buia passa e, volgendo lo sguardo, già intravediamo da lontano la luce del Natale.

f.z.

(Mt 24,37-44)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».