IVREA – In alcune zone di Ivrea sono ancora presenti i cartelloni pubblicitari che annunciano l’uscita nelle sale cinematografiche del film “Creators-The Past”: l’emergenza sanitaria in corso ha costretto al rinvio dell’appuntamento cinematografico.

Si tratta di una produzione dalle caratteristiche innovative e per certi versi davvero uni- che: la pellicola è un kolossal di fantascienza (genere poco utilizzato nella filmografia ita- liana) che vanta un cast d’eccezione e un lungo lavoro di perfezionamento nella scrittura e negli effetti speciali.

Abbiamo contattato il regista Piergiuseppe Zaia, eporediese, che alla sua opera prima ha dimostrato coraggio e creatività.

A proposito della chiusura delle sale cinematografiche, lei ha da poco lanciato un appello: il cinema non deve subire danni, bisogna essere pronti a tornare in vita…

Il mondo del cinema deve riuscire ad avere una ripresa anche dal punto di vista economico. I film e le produzioni non dovrebbero essere ritardati o rinviati (in autunno, come già hanno fatto in molti), ma occorre tenersi pronti per la riapertura delle sale. È giusto essere presenti, anche per solidarietà nei confronti dei tanti esercenti che oggi si trovano in difficoltà.

Come è nata l’idea del film “Creators–The Past”, quali sono state le fonti di ispirazione?

Da piccolo guardavo “Star Trek”, certo… Ma il progetto è nato qui a Ivrea da una storia che doveva intitolarsi “Lens” (Lenti, le sfere misteriose che torneranno nella trama, ndr); la mia attività era prima legata alla produzione discografica e ai videoclip musicali, poi di qui è nato l’interesse per il cinema e per un’opera più articolata. Dall’iniziale idea in italiano, si è proseguito scegliendo la lingua inglese, i grandi attori, una sceneggiatura che oggi è anche un romanzo di Eleonora Fani (nella foto insieme a Zaia)… L’autrice è anche attrice protagonista in “Creators”, dove interpreta Lady Airre, e ha scritto insieme a me il soggetto della pellicola. La distribuzione del film è curata dalla nostra società, la Artuniverse di Ivrea.

Un’opera di impatto internazionale, ma con la scelta di girare molte scene nel nostro territorio. Il Canavese, Biella e poi… Il carnevale d’Ivrea?

Abbiamo scelto di girare in location molto affascinanti: dalla Valle d’Aosta (castello di Verres), al Canavese, presso il castello di Torre, a Ivrea: abbiamo girato alcune sequenze all’interno del carnevale in piena battaglia delle arance (grazie all’autorizzazione di tutte le squadre di aranceri). E poi sul Lago d’Orta e sul Lago Maggiore… Siamo arrivati anche a Venezia.

E al Ricetto di Candelo (Biella), che i nostri lettori conoscono…

Sì, il Ricetto è molto ben conservato e suggestivo. Per alcune sequenze erano necessarie scenografie medioevali, poiché l’arco temporale del film va dal 2012 fino (a ritroso) al 1331…

Come si è trovato a lavorare con mostri sacri del calibro di Gérard Depardieu e William Shatner (il capitano Kirk di Star Trek)?

È stato davvero emozionante. Depardieu è un attore “mostruosamente” bravo, quando entra in scena l’attenzione è su di lui, non ha quasi bisogno di leggere il copione (e poi non beve un goccio di alcool, benché le dicerie raccontino il contrario)… Shatner è una persona di grande lucidità e un vero signore; è molto preparato anche tecnicamente, a volte ha dato suggerimenti su come posizionare alcuni elementi del set e i fari delle luci, ha più di 50 anni di cinema alle spalle… E poi non bisogna dimenticare Patrick Kinney, che mi ha offerto la sua assistenza alla regia (e aveva lavorato con lo stesso ruolo in Indiana Jones!).

Lei nasce come musicista compositore e interprete di canzoni; la colonna sonora del film è molto curata e ha un ruolo fondamentale, vero?

Certamente. Anche qui il lavoro è stato attento e minuzioso: sono stati creati 75 temi musicali originali, ciascun personaggio del film ha un motivo che lo identifica e accompagna. Posso darvi in quest’occasione un’anteprima: il 3 aprile è usci- ta la compilation con 24 brani, e sarà presente anche nei digital store, sarà distribuita dalla Sony–New York e le edizioni saranno curate dalla Universal- Studio Lead srl. Come inter- prete dei brani è presente una voce importante: Dimash Qudaibergen; è un ragazzo del Kazakistan, considerato un vero prodigio poiché ha un’estensione vocale incredibile (di sei ottave) e ha cantato per noi il brano originale “Across Endless Dimensions”.

È stato un lavoro notevole anche per gli effetti speciali…

Parte della post-produzione è stata curata a Burbank, Los Angeles. La pellicola è stata girata in green screen (che è dato dalla sovrapposizione di due immagini o due video, con utilizzo particolare dei colori nello sfondo) e in 5K. Ci tengo a ricordare che i colori sono stati curati da Walter Volpatto, il nostro noto colorista di origine piemontese, che è arrivato fino a Hollywood e ha lavorato per “Star Wars” e “Dunkirk”. Non si era ancora dedicato ad una produzione italiana… Gli effetti speciali sono poi stati supervisionati dalla Artuniverse.

Non c’è una vera e propria tradizione di film di fantascienza nel nostro Paese, ed essendo un’opera prima questo è un vero e proprio esperimento…

Si tratta di un fantasy, ma senza super eroi o sequenze da videogioco. È la storia di otto imperatori alieni che si contendono la Terra e gli altri pianeti: un progetto in cui abbiamo creduto tutti fin dall’inizio, e ringrazio le persone che hanno lavorato con me.

In attesa del debutto nelle sale, possiamo avere un’anticipazione sui prossimi lavori e sugli impegni futuri che la vedranno protagonista?

“Creators–The Past” è la prima parte di una trilogia. Dovranno quindi seguire (e vedremo anche l’apprezzamento del pubblico) le opere che vedranno coinvolgere il tempo presente e il futuro. Ci sono già le bozze per i prossimi lavori, ma per il momento dobbiamo restare a casa. A questo proposi- to volevo ricordare che esiste un brano della colonna sonora di “Creators”, intitolato “Deus Audi”: è una sorta di preghiera, per tutti i popoli del mondo. Rappresenta anche il nostro desiderio di ringraziare i medici, gli infermieri, i tecnici, tutti coloro insomma che si dedicano alla cura delle persone malate. Un messaggio di speranza per l’umanità del nostro pianeta.

graziella cortese