(Fabrizio Dassano) Vi racconto delle ultime novità avute dal mio ex vicino misterioso. Lo devo fare perché vivere in appartamento in questa costrizione è molto pesante e sapere di questo individuo che se ne sta tranquillamente in campagna, potrebbe essere fonte di invidia nociva all’equilibrio psicologico di chi rimane in città. Ho ritrovato un vecchio numero di cellulare di quel vecchio pazzo, ma non ero sicuro fosse il suo, comunque nel dubbio l’ho chiamato. Dopo tre squilli si è aperta la comunicazione, ma lui non parlava: si sentiva il rumore del vento sul microfono, segno che era fuori, poi s’è messo pietosamente ad imitare il verso del merlo e muoveva qualcosa, come dei rami…. Sì, si sentiva chiaramente che erano rami con le foglie. Poi ha chiuso la comunicazione e da allora il telefono è staccato.
In compenso, di lì a qualche giorno ho ricevuto una sua lettera, la terza da quando ci ha abbandonati nella solitudine e nella urbana desolazione. Segno che il servizio postale funziona.

“Caro vicino ormai lontano!
È bello saperti rinchiuso in quell’appartamento che tu raccontavi con baldanza essere un importante esempio di architettura olivettiana firmata Figini e Pollini… Bella roba: stacci tu adesso in un appartamento da 77 metri quadri. Penso a te come a Tafazzi: sì, proprio il Tafazzi della televisione di qualche anno fa. Mentre io me sto qui, inebriato nel verde della campagna, mi rammenti anche quell’altro personaggio della Tv, quello strano come te…. si chiamava Epifanio Gilardi. E cosa posso dirti? Niente, ormai te ne devi star lì fin che non ti fanno uscire, perché se esci senza la motivazione… paf! Sono 400 euro mio caro!

Invece io, che faccio 70 centimetri dalla soglia e sono già in mezzo al verde nel mio giardino, paf sono in paradiso! C’è solo una cosa mi manda in bestia qui: che ho finito il caffè. Domani devo bardarmi per uscire. La vestizione del cavaliere mi sembra: mascherina FFP3 strong, K-way e guanti di gomma e via fino al negozietto. Solo che uscire per il caffè sei a rischio. La gente, anche se il paese è piccolo, ti vede e dice: “Guarda quello lì, compra una sola cosa per volta quel maledetto! E se è qui solo per il caffè pensa a quante volte è già uscito: una volta per la pasta, un’altra volta per la carne, una terza volta per il contorno, poi per comprare la frutta, e ancora per il dolce e adesso il caffè…. Untore!”.

Allora volevo dirti che l’ultima volta che sono andato a comprare il caffè, c’era la coda. Si entra solo uno alla volta. Per di più, ogni volta che metto la mascherina, il fiato mi va tutto sulle lenti degli occhiali che si annebbiano: anche se c’è il sole ed è una bellissima e luminosa primavera, io mi trovo sempre nella nebbia. Quindi per non comprare solo il caffè volevo prendere del vino… ma metti che ti capita come quello che ha preso la multa per due bottiglie di vino. Allora ne ho prese tre onde evitare… Con la nebbia qui in paese escono proprio fuori a chiamarti quando è il tuo turno. Io che non vedo niente seguo la provenienza della voce ed entro. Li c’è la luce artificiale e allora un pochino ci vedo. Quindi oltre al caffè e al vino, ho preso della verdura, ma senza poterla toccare: ho dovuto dirlo alla commessa che mi ha preparato un sacchetto, poi ho fatto un salto al banco dei salumi e dei formaggi (ho capito che l’importante è avere tanti pacchettini, così non possono dirmi niente, eh eh), infine ho pagato e sono uscito con le mie due borse della spesa: raggiante, orgoglioso ed impettito, perché io sì che sono uno che va a fare la spesa intelligente solo ed esclusivamente quando serve!

E comunque esco sempre rigorosamente da solo, mai accompagnato, perché si esce solo uno per famiglia alla volta, per andare a fare la spesa: cos’è tutta questa caciara di uscire in tre o quattro per famiglia col rischio di alimentare il contagio…. come quando c’è stata quella mezza proposta, subito abortita, di portare a spasso i figli, perché dopo settimane di convivenza forzata sai quanti ne sarebbero rimasti a spasso di figli? È stata un’indicazione molto grave per il semplice fatto che avevano omesso di precisare che dopo averli portati a spasso occorreva rigorosamente riportarli a casa dopo. Comunque a fare la spesa tocca sempre a me ed esco solo io uno per volta. D’altra parte, sono single”.