Ecco che ritroviamo Depardieu, dopo averlo visto negli abbondanti panni di Maigret, in un film giapponese dal sapore insolito… Gabriel Cravin è uno chef stellato francese: ha una vita ricca di soddisfazioni e possiede un ristorante, “Chateaux”, molto celebre e prestigioso. Negli ultimi tempi però è sempre più solo e rattristato, i pensieri negativi si fanno strada in lui.

La moglie lo tradisce con un altro uomo e il rapporto con i due figli, Jean e Nino, è praticamente inesistente, anche se il maggiore, Jean, desidera in qualche modo ricalcare le orme del padre e lavora con lui nel ristorante. Quando poi Gabriel finisce in ospedale in seguito a un attacco cardiaco, la visione pessimistica del mondo si accentua e tutto si colora di nero.

Ma c’è un pensiero che, come una piccola talpa, scava nel terreno e si inoltra nella mente del protagonista: egli ricorda come 40 anni prima, durante un concorso internazionale, avesse subito una sonora sconfitta da parte di un cuoco giapponese che era stato premiato per dei semplici “spaghetti in brodo”. Chissà, forse è proprio questo episodio del passato la fonte del suo malessere attuale.

Decide allora di partire per il Giappone: dovrà ritrovare quel cuoco e farsi confidare il segreto dell’umami, che secondo la filosofia orientale è il sapore per eccellenza, qualcosa che forse si può addirittura avvicinare alla felicità.

La sceneggiatura è stata scritta dallo stesso regista, però il menù cinematografico cerca di condensare troppi ingredienti, e alla fine si perde qualcosa delle storie personali narrate.

Nella storia reale il professore universitario giapponese Kikunae Ikeda isolò nel suo laboratorio il glutammato monosodico, responsabile secondo i suoi studi dell’umami, un sapore “gradevole al palato” che è possibile affiancare ai classici amaro, dolce, salato e aspro.

IL SAPORE DELLA FELICITA’
di Slony Sow
paese: Francia, Giappone 2022
genere: commedia drammatica
interpreti: Gérard Depardieu, Kyozo Nagatzuka, Sandrine Bonnaire, Pierre Richard
durata: 1 ora e 45 minuti
giudizio Cei: consigliabile, adatto per dibattiti