Prima di passare la…tastiera ad Elisa Moro per l’articolo che racconta la S. Messa nel corso della quale si è celebrata l’Ordinazione presbiterale di Don Antonio Luca Parisi, due parole di illustrazione del video di oltre 40 minuti che, insieme alla gallery, correda il testo, sono forse necessarie.

Il filmato riassume una Liturgia di circa due ore e mezza: una sintesi ampia, preparata perché possa restare come documentario di un momento importante nella vita della Chiesa che è in Ivrea, non soltanto come l’elemento di una cronaca.

Apre il filmato, come sempre, l’omelia dettata dal Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato: come lo stesso Presule ha voluto ricordare, vi si commentano le Scritture della Liturgia del giorno (1 Gv 3,22 – 4,6; Salmo 2; Mt 4, 12-17. 23-25) peraltro, parse provvidenzialmente eloquenti in particolare per illuminare un momento che è l’inizio di una missione.

Subito dopo, il saluto finale che Don Antonio ha voluto rendere, insieme a tanti ringraziamenti.

Invero, molto più di un semplice saluto e di un pur sentito ringraziamento: ce ne rendiamo conto meglio, seguendo il suo “fuori programma” che ha destato viva e sincera commozione.

Al punto che molti occhi sono diventati lucidi e – non paia un’esagerazione – è parsa grande la sintonia con il messaggio sempre attuale del celebre inno così caro al mondo salesiano: “Padre, Maestro ed Amico”.

Di che si è trattato?

Lasciamo la sorpresa: il video è a disposizione e resterà sempre in repertorio.

Più oltre, il filmato è scandito in altri due capitoli: l’uno con parti importanti del rito di Ordinazione, l’altro con alcuni scampoli della Celebrazione, animata dai canti della sempre apprezzata Corale diretta dal Maestro Signora Ausilia Fiorina; all’organo il Maestro Alessandro Veneri.

Buona visione.

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Sacerdote di Cristo per far crescere il popolo nella Sua amicizia

(elisa moro) – “Sii prete secondo il Cuore di Cristo”: sono risuonate, sabato 7 gennaio, nel Duomo di Ivrea gremito di tanti amici, parenti, ma soprattutto di tanti giovani, queste parole di augurio di Mons. Edoardo Cerrato verso il neo sacerdote Don Antonio Luca Parisi, che, con voce commossa, e con visibile gioia, ha risposto il suo “eccomi” alla nuova missione di Sacerdote diocesano.

Significativa la presenza di Mons. Roberto Farinella, Vescovo di Biella e ex rettore del Seminario di Ivrea, di tanti confratelli nel sacerdozio e di diversi compagni di studi di don Antonio dell’Almo Collegio Capranica di Roma, a cui attualmente è iscritto Alessandro Masseroni, seminarista della nostra Diocesi.

In una liturgia ancora connotata dal clima natalizio, resa particolarmente solenne ed elevata spiritualmente grazie alla presenza, oltre che della Cappella Musicale della Cattedrale, anche del Maestro Mattia Iseppato alla tromba, l’attenzione è posta proprio sul mistero del Verbo incarnato: “la Sua presenza”, citando le parole dell’omelia di Mons. Vescovo, “è il centro della nostra esistenza”.

Riprendendo un importante documento di Papa Benedetto XVI, la Sacramentum Charitatis,

Cristo è la Verità fatta Persona, che attira a sé il mondo… Gesù si rivolge al cuore pellegrino e assetato, al cuore che sospira verso la fonte della vita, al cuore mendicante della Verità”. Egli è “la stella polare della libertà umana: senza di Lui essa perde il suo orientamento, poiché senza la conoscenza della verità la libertà si snatura, si isola e si riduce a sterile arbitrio. Con Lui, la libertà si ritrova”, in un incontro reale, di amicizia radicale con il Vivente.

Nella pagina di Vangelo, proposta per la liturgia feriale del giorno, è stata presentata l’immagine di Gesù che insegnava e predicava il Vangelo, percorrendo tutta la Galilea. In questa descrizione concreta è contenuta “la dimensione del servizio, l’ampiezza del cuore, la disponibilità – richiesta al sacerdote – che si è chiamati ad avere verso il popolo” sempre più assetato di Cristo, come ricordava Giovanni Papini in “Storia di Cristo”, quantomai attuale: “Gesù, tutti hanno bisogno di te anche quelli che non lo sanno. E quelli che non lo sanno assai più di quelli che sanno”.

Proprio in questo consiste allora la missione da oggi affidata a Don Antonio, missione più volte richiamata nell’omelia: “introdurre i fratelli in questo rapporto con Cristo, in questa amicizia da cui tutto dipende. È in essa che noi cresciamo, fino a che Cristo sia formato in noi”.  (Ef. 4, 15)

Tutto questo si realizza, in particolare, nella Liturgia, culmine di questo “incontro con Cristo” (Desiderio desideravi, 10) e diventa possibile per l’immenso dono dell’Ordinazione: “la tua umanità” – ha ricordato Mons. Edoardo – “è presa da Dio attraverso le mani della Chiesa e tu vieni trasformato ontologicamente, nella profondità del tuo essere… Tu agirai come sacerdote nella persona di Cristo… pronunciando parole non tue, compiendo gesti non tuoi, attraverso i quali avviene un prodigio divino, un nuovo inizio, in cui è racchiuso tutto il mistero della salvezza”. 

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Concludo sottolineando come il Presbiterio fosse particolarmente numeroso, con le presenze del Vicario Generale della Diocesi, Mons. Gianfranco Cuffia, che ora è altresì Rettore del Seminario diocesano; del suo predecessore, l’attuale Vescovo di Biella, Mons. Roberto Farinella, si è già detto. Presenti anche tanti Consacrate e Consacrati che vivono, operano e pregano in Diocesi. Ospite illustre e gradito Mons. Riccardo Battocchio, Rettore dell’Almo Collegio Capranica, in Roma.

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