In occasione della Settimana del Lavoro Agile (21-25 maggio) Methodos mette a disposizione di tutti una raccolta completa di studi, ricerche, video, lezioni e strumenti per essere sempre aggiornati sulle nuove forme di organizzazione del lavoro. «Lo smartworking è giunto nella fase di maturità e sempre più imprese stanno imparando a coglierne i vantaggi, abbracciando un cambiamento culturale»

A come articoli, B come benchmark, C come casi aziendali… fino alla Z, come generazione Z, quella dei giovanissimi che sperimenteranno ancora nuovi cambiamenti nel modo di organizzare il lavoro e di conciliarlo con la vita privata. Sono le parole che servono per orientarsi nel mondo dello smartworking, e da oggi è online una mappa interattiva che rende più semplice questo viaggio. L’ha costruita Methodos, società di consulenza milanese specializzata in programmi di cambiamento culturale e organizzativo e, in occasione della Settimana del Lavoro Agile 2018, l’ha messa gratuitamente a disposizione di tutti su http://www.methodos.com/futurodellavoro/

Negli ultimi anni il lavoro flessibile e intelligente è entrato nelle grandi realtà aziendali e anche in Italia, finalmente, si è giunti a una fase di maturità. Il tema dello smartworking, ormai, «Non appartiene più soltanto ai guru dell’innovazione e ai manager delle imprese più tecnologiche –fa notare Giuseppe Geneletti, head Smart Working Methodos–. I nuovi modelli organizzativi sono sempre più alla portata di tutti grazie ai nuovi strumenti tecnologici come cloud, mobile devices, tool per la social collaboration».

Ognuno di noi oggi conosce qualcuno che sperimenta direttamente questa rivoluzione del lavoro agile, del resto i numeri parlano di una realtà sempre più consistente: «In Italia lo smartworking riguarda 305mila lavoratori, +14% nel 2017 –prosegue Geneletti–. Il 36% delle grandi imprese ha già progetti strutturati al riguardo. Le PMI e la PA sono ancora indietro, rispettivamente con il 7% e 5%, ma secondo l’Osservatorio Smartworking del Politecnico di Milano ci sono sul piatto 13,7 miliardi di euro di benefici possibili per il Paese. In Italia, dal 2017, abbiamo anche un’apposita legge che lo inquadra, la n.81».