Terminata la fase di reinserimento nell’ambiente naturale in un luogo protetto, sono stati liberati in una zona boschiva di media montagna in località Cevrè (al confine tra i territori dei Comuni di Caprie e Condove) i quattro giovani caprioli che, circa un anno fa, erano stati portati da alcuni cittadini al Centro Animali Non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università, convenzionato con il Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino. La liberazione è avvenuta in un ambiente idoneo al sostentamento naturale degli animali, lontano dai centri abitati e dalle colture agricole e di notevole valenza naturalistica ed è stata eseguita con successo dagli agenti faunistico-ambientali del Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana.

I piccoli caprioli erano stati sottratti inconsapevolmente alle cure della mamma ed erano giunti al Centro che ha sede a Grugliasco verso la fine del maggio 2017. Grazie alle cure dei veterinari del CANC, erano stati alimentati con latte di capra, il più simile a quello materno. A Grugliasco era iniziato il processo di svezzamento, limitando al massimo il contatto con gli esseri umani. Per completare lo svezzamento, i caprioli erano poi stati trasferiti in un centro di riambientamento a Caprie, in Valle di Susa, anch’esso convenzionato con il Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino. Questo centro dispone di una vasta area recintata di circa 5.000 metri quadrati. A Caprie gli animali hanno potuto acquistare il tipico comportamento della specie, contraddistinto da un’elevata diffidenza nei confronti dell’uomo.