Teheran, settembre 2022. La cosiddetta polizia “morale” iraniana arresta Masha Amini per non aver indossato correttamente il velo, la giovane viene picchiata brutalmente e tre giorni dopo, in seguito alle percosse subite, muore. La contestazione che ne segue è un onda che non si ferma, come nel 2009 dopo le elezioni falsate, il colore verde diventa simbolo di speranza e unione.

Il regista Jafar Panahi (“Taxi Teheran”, “Il cerchio”) da tempo si trova in lotta con il governo del suo Paese che gli ha vietato di girare film e lo costringe a una vita da esule; egli però ha continuato a parlare di diritti civili, di storie che hanno per protagonisti gli umili, di lotta per le libertà individuali. Lo stesso Panahi è protagonista della pellicola di questa settimana: siamo in Turchia, le strade sono affollate.

Un uomo e una donna si incontrano fuori da un locale, sono iraniani e vogliono fuggire in Europa per cercare un futuro migliore… ma lui non è riuscito a procurarsi il passaporto, c’è solo quello della donna e la invita a scappare da sola. Lei rifiuta sdegnosamente, sembra di essere sul set di Casablanca, a un certo punto si sente lo “stop” delle riprese cinematografiche, e piano la cinepresa indietreggia per inquadrare un uomo al computer: è il regista Panahi che sta dirigendo un film con un collegamento da remoto. Registra le scene in questo modo poiché non può attraversare il confine e tornare in patria. Realtà e finzione cinematografica si intrecciano, i linguaggi si sovrappongono: Panahi cerca una luce di razionalità all’interno di un mondo oscuro.

Pare quasi che nella trama fosse nascosto un presagio: Jafar Panahi è stato arrestato nel luglio scorso dalle autorità iraniane e ora si trova in carcere con una condanna da scontare di sei anni. Ma possiamo immaginarlo alle prese con l’oscurità e l’obiettivo spento: mentre ha descritto il desiderio di fuggire dalla sua terra, egli ha avuto il coraggio di rimanere.

GLI ORSI NON ESISTONO
di Jafar Panahi
paese: Iran 2022
genere: drammatico
interpreti: Jafar Panahi, Naser Hashemi, Vahid Mobasheri, Bakhtiyar Panjeei, Reza Heydari
durata: 1 ora e 46 minuti
giudizio: interessante-bello