Si è tenuto lunedì pomeriggio a Colleretto Giacosa il workshop “LA BANDA ULTRALARGA E L’AGENDA DIGITALE DELLA REGIONE PIEMONTE – IMPATTO E PROSPETTIVE PER IL TERRITORIO E IL SISTEMA PRODUTTIVO”, organizzato da CONFINDUSTRIA CANAVESE, CONFINDUSTRIA PIEMONTE, ANCI PIEMONTE, UNCEM E L’AGENZIA PER LO SVILUPPO DEL CANAVESE per fare il punto sullo stato di attuazione del Piano Strategico Banda Ultra Larga (BUL) della Regione Piemonte, con riferimento alla situazione del territorio canavesano, e illustrare alle imprese quali servizi digitali potrebbero essere offerti una volta disponibile l’infrastruttura abilitante.

Lo scopo è stato duplice: da una parte fare il punto sullo stato di attuazione del Piano Strategico BUL della Regione Piemonte con riferimento alla SITUAZIONE DEL TERRITORIO CANAVESANO, per chiarire alle imprese chi porterà loro la fibra nel prossimo futuro e con quali livelli di servizio; dall’altra si vuole illustrare quali servizi digitali potrebbero essere offerti a cittadini, enti e imprese una volta disponibile l’infrastruttura abilitante.

In coerenza con gli obiettivi dettati dall’Agenda Digitale Europea, da conseguire entro il 2020, l’85% della popolazione italiana dovrà essere raggiunta da una copertura di almeno 100Mbps mentre una copertura di almeno 30 Mbps dovrà essere garantita alla totalità della popolazione. Ma dal sito Infratel emerge che ad oggi ancora il 54% della popolazione piemontese non dispone di una connettività minima di 30 MBPS. È verosimile che nell’arco di meno di due anni tale percentuale arrivi al 100%? Oppure bisogna aspettarsi ritardi? L’asettico dato regionale inoltre non rende giustizia a tutte quelle aree extraurbane in cui il deficit di connettività è molto più alto; aree che non comprendono solo le zone rurali propriamente dette, ma anche le zone industriali e le industrie isolate, che sono tipicamente decentrati rispetto al centro abitato e ricadono spesso nella categoria delle c.d. “case sparse”.

Attraverso il portale https://maps.agcom.it dell’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni la Confindustria Canavese ha voluto verificare puntualmente la situazione delle sue 300 aziende associate confermando la grave situazione di deficit di connettività del sistema produttivo.