Dopo quattro romanzi, una raccolta di fiabe e una silloge poetica, Gabriella Girotti, scrittrice originaria di Porto Tolle, paese situato sul Delta del Po, ma da molti anni residente a Lessolo, ha recentemente dato alle stampe, per i tipi di Susil Edizioni (Carbonia), la sua settima opera: “I segreti di mia madre”. Un libro che conferma la sua straordinaria vena narrativa, unita a una capacità di proporre una narrazione di una certa lunghezza (350 pagine), decisamente ben costruita e scritta con il suo consueto linguaggio variegato, immediato, ora colloquiale, ora diretto, in ogni caso ricco di descrizioni, analisi dei personaggi; in sostanza un lavoro decisamente coinvolgente nella trama, supportata dai numerosi intrecci che costituiscono la storia stessa.

La forma è quella dell’io narrante, e già questo trasmette uno scambio emotivo tra di chi racconta vivendo in prima persona la vicenda e chi legge. Il testo può apparire un giallo, dato un certo mistero che produce suspense, oppure un romanzo psicologico, tenendo conto degli stati d’animo di alcuni protagonisti. In realtà si tratta di un romanzo decisamente completo ove compaiono molti elementi, certamente anche psicologici, che invitano alla riflessione; ma i fatti nel loro susseguirsi sono di ampio respiro. Insomma, un testo difficilmente incasellabile in un genere letterario, per completezza, struttura, impostazione e stile.

Sono presenti tratti di fantasia e realtà, quest’ultima riferita in particolare ai luoghi della storia. E’ una vicenda piuttosto lunga, che scorre, però, in modo fluido, nell’insieme di vari episodi, situazioni intricate, colpi di scena che comportano una sfrenata ricerca, mirata alla rivelazione dei segreti di una madre. Segreti che “devono” essere svelati.

Gabriella ci conduce con la sua trascinante esposizione nei meandri della disperata indagine di una giovane donna che desidera sapere chi è suo padre, ritenendo ciò, giustamente, suo diritto irrinunciabile. La principale protagonista non si rassegna, sebbene allontanata da questa idea proprio dalla madre: questo il filo conduttore di un libro denso di sorprese; ostacoli e persone che si oppongono all’arduo cammino di Sabrina che non demorde, mira al suo traguardo con determinazione, coraggio e smisurata volontà.
Un viaggio decisamente complicato, difficile, ove negazioni, rifiuti e silenzi sono altresì accompagnati da incontri di umanità e solidarietà. La donna, segnata da dolori, quali la perdita della madre stessa e una triste separazione, affronta questo impervio percorso dapprima sola, successivamente con l’aiuto di sensibili persone. In alcune fasi rifiuta ogni sostegno, spesso è delusa poiché ha l’impressione di vagare nel buio e la luce appare ancora lontana. Non mancano momenti si scoramento e solitudine. Si tratta di segreti d’amore: a volte si cela la verità per timore di far soffrire chi si ama, e la si cerca con il desiderio di conoscere e amare chi ti è stato negato, ben sapendo che la strada per tale conquista può essere colma di amarezze. Segreti da dipanare, seppure nascosti per anni proprio da una madre.
Il libro risulta davvero affascinante, invita alla scoperta del suo sviluppo e dei segreti in esso celati; una lunga e bellissima storia che travolge – quindi diventa, di fatto, breve -, densa di sfaccettature, implicazioni, ben inserite nella “fabula”, ossia nella successione di tutti gli avvenimenti che compongono l’intero racconto; fatti alternati da bellissime rappresentazioni, dai toni a volte lirici, che completano questa accattivante opera.

La presentazione del libro, organizzata con la collaborazione della libreria Lorenzo Garda, avverrà sabato 7 aprile alle 16 al centro congressi La Serra (Sala Dora) in corso Botta 30 a Ivrea. Con l’autrice interverrà il giornalista e poeta Gianpiero Perlasco.

p.g.