(Graziella Cortese)

“Il paziente inglese” è l’adattamento cinematografico del romanzo omonimo, scritto da Michael Ondaatje letterato originario dello Sri Lanka e naturalizzato canadese. Ma il libro contiene in sé la vicenda di un altro libro, le Storie di Erodoto: che cosa unisce l’autore del romanzo e lo storico greco? Probabilmente il desiderio di oltrepassare i confini del proprio paese natio e di cercare la propria identità al di là dei territori conosciuti.

Anche la geografia del film ha confini misteriosi: siamo nella campagna Toscana, sul finire della seconda guerra mondiale… Hana è una giovane infermiera che presta soccorso a popolazione locale e soldati, ora si trova all’interno di un convento devastato dai bombardamenti e adibito provvisoriamente ad ospedale.

Sta portando le sue cure ad un uomo, gravemente ferito, il corpo è ricoperto di ustioni e il volto irriconoscibile. Egli non ha memoria di sé, anche se, piano piano, grazie alla dedizione di Hana i ricordi riaffiorano: scopriamo così di trovarci di fronte al conte ungherese László de Almásy, che ha ricevuto dal governo britannico l’incarico di disegnare una mappa del deserto del Sahara.

Durante la missione egli ha conosciuto la bella ed affascinante Katharine Clifton che insieme al marito lord Geoffrey accompagnava una spedizione inglese nel deserto. Tra il conte e la signora Katharine era nata una travolgente passione, mentre fuori il teatro della guerra si apriva sulla Campagna del Nordafrica. Geoffrey che era pilota d’aereo, intanto, meditava vendetta…

I confini del deserto sfuggono, “siamo noi i veri paesi, non le frontiere tracciate sulle mappe con i nomi di uomini potenti” dice Katharine all’interno della sua lettera più struggente.

E i nostri corpi sono territori solcati, sui nostri corpi dovrebbero essere segnate le strade, disegnate le carte geografiche.

Il paziente inglese
di Anthony Minghella
paese: Usa, Regno Unito 1996
genere: drammatico
interpreti: Ralph Fiennes, Kristin Scott Thomas, Juliette Binoche, Willem Dafoe
durata: 2 ore e 41 minuti
giudizio: molto bello