Al tempo di Teofilo l’Iconoclasta, le scorrerie degli arabi e le battaglie per arginarne l’invasione in Asia Minore erano i fatti predominanti dell’Impero d’Oriente.
Nell’838 il mondo cristiano vide espugnata la città di Amorio. I saraceni manifestarono tutta la loro ferocia anche contro donne e bambini.
Gran parte della popolazione fu deportata, tra cui quarantadue fra capi militari e alti funzionari.
La loro penosa prigionia durò sette anni, senza mai apostatare per la religione di Maometto. Furono quindi portati sulle rive dell’Eufrate, e decapitati da carnefici etiopi.