A 27 anni dall'omicidio del giudice Borsellino,
la Giunta Regionale del Piemonte ha visitato l'ex casa del 
narcotrafficante Nicola Assisi, a San Giusto Canavese. Confiscata alla
mafia, nella primavera dello scorso anno la villa aveva subito un attentato 
da parte di ignoti, che avevano cercato di farla saltare in aria, 
causando ingenti danni agli interni.

"Questo è un monumento alla democrazia e la Regione troverà le
risorse necessarie per restituirlo al più presto alla collettività,
perché non c'è segnale più forte che restituire allo Stato, a noi
cittadini, alla legalità, un bene voluto e costruito dalla mafia,
frutto dell'illecito e dell'illegalità. Per dargli nuova vita e nuova
dignità". Sono queste le parole pronunciate dal Presidente della Regione
Piemonte, Alberto Cirio, che venerdi si è recato a San Giusto Canavese 
per un sopralluogo alla villa appartenuta al narcotrafficante Nicola Assisi, 
arrestato lo scorso 8 luglio in Brasile dopo anni di latitanza.

Al fianco di Cirio l'intera Giunta e il presidente del Consiglio regionale, 
Stefano Allasia. Ad accompagnarli il prefetto di Torino, Claudio Palomba, 
il presidente onorario di Libera, Gian Carlo Caselli, e Maria Josè Fava, referente di Libera Piemonte e membro
dell'Ufficio di presidenza nazionale.