Dati e notizie allarmanti sulla condizione femminile

(Cristina Terribili)

ROMA – Drammatiche sono le notizie che ci arrivano dall’Italia e dal mondo in merito alla condizione della donna. I dati Istat ci segnalano i pregiudizi dei nostri concittadini: c’è chi ancora pensa che la violenza possa essere scatenata dal modo di vestire; o che una donna, se veramente lo vuole, potrebbe sottrarsi ad un rapporto sessuale forzato; o che se la donna ha fatto uso di alcool o di droghe è, in parte, responsabile della violenza sessuale subita.

C’è chi pensa che la maggior parte delle accuse di violenza sessuale siano false; che il rifiuto di una donna ad una proposta sessuale sia da intendersi come un consenso; che se una violenza sessuale si consuma all’interno di una coppia, non debba essere ritenuta tale; che alle donne “perbene” non accade di essere violentate.

Se voltiamo lo sguardo da altre parti, in Cile abbiamo assistito alla barbara uccisione, con tanto di esposizione del corpo dell’artista di strada “La Mimo” e, a pochi giorni di distanza, al ritrovamento del corpo di Albertina Martinez Burgos, la fotografa delle proteste cilene, la donna che documentava gli atti di violenza della polizia. Ad Istanbul la marcia delle donne turche è stata caricata dalla polizia che ha usato i gas lacrimogeni per far disperdere le partecipanti.

Sono un minuscolo esempio di ciò che accade nel mondo. Si tratta dello stesso identico mondo che però considera la donna la base della società, caposaldo della famiglia e dell’economia, che preferisce investire sulle donne perché capaci di organizzare al meglio ogni risorsa, capaci di far fruttare i talenti e offrirli alla comunità. Il microcredito nasce proprio a sostegno delle donne in Africa ed in Asia per poi diventare sistema per progetti familiari, start-up. Una fetta molto interessante di finanziamenti alle imprese, nel nostro paese, riguarda il mondo femminile, che si apre sempre di più all’innovazione tecnologica, che è capace di fare ricerca, di sperimentare nuove pratiche. La donna che viene sostenuta da questi sistemi produttivi, è una donna affidabile, capace, sulla quale poter riporre speranze e far gravitare altre persone. Il volto delle donne che viene dipinto da chi crede nelle loro possibilità, è quello di persone fiere e coraggiose, con lo sguardo aperto al futuro.

Come per ogni bivio che riguarda la nostra vita, dipende sempre dalla strada che prendiamo, dove volgiamo lo sguardo e la prospettiva che assumiamo.

Una donna è donna ad ogni latitudine, che sia nata in un villaggio sconosciuto dell’Africa o di un’altra parte del mondo, che sia del nord o del sud d’Italia. Una donna rimane tale, capace di ridere, di studiare e di crescere figli così come è capace di scoprire in laboratorio elementi utili a debellare malattie.

Essere donna oggi ancora è molto complicato: assomigliamo ancora troppo a quelle donne nei barconi che mettono la propria vita in balia di una casualità.

Dopo tante peripezie possono soccombere perché nessuno le salva, possono sperare di riuscire a salvare una loro creatura, possono sperare in una mano gentile, in uno sguardo compassionevole che le riporterà a nuova vita.

Paradossalmente, quanto sta accadendo ancora oggi in tutto il mondo, in merito alla condizione femminile, ci fa capire che abbiamo molta strada da fare, che non dobbiamo abbassarlo quello sguardo. Abbiamo ancora bisogno di tanta integrazione, abbiamo bisogno ancora che sia chiaro che la lotta ad ogni forma di violenza nei confronti delle donne è una lotta per i diritti degli esseri umani. Quando saremo pronti a riconoscere a ciascuno, indipendentemente dal sesso, il rispetto che merita, faremo parte di un mondo sicuramente migliore, che sarà capace di riconoscere i meriti e che getterà le basi per una sfida di competenze, onesta e corretta. Faremo parte di quel mondo in cui tutti desidereremmo abitare.