(Fabrizio Dassano)

C’è vita su Marte, il “Pianeta Rosso”: e questa non sarà certamente una buona notizia per chi è allergico al color porpora. Infatti l’autorevole rivista “Focus” riporta che un entomologo ha affermato di poter riconoscere forme di insetti e serpenti (!) nelle fotografie dei rover (mezzi fuoristrada) della NASA. Si tratta di tal William Romoser, entomologo dell’Università dell’Ohio, che ha sostenuto questa tesi pubblicando un articolo su “ResearchGate” e condividendo online le immagini in cui (afferma) ha trovato le prove della vita marziana: le fotografie sono quelle pubblicate dalla NASA, quindi già accessibili a tutti.

Il professor Romoser ha trovato in quelle immagini le prove dell’esistenza – sia allo stato fossile, sia di animali vivi e vegeti – di simil-insetti e simil-serpenti. Nelle fotografie notevolmente ingrandite e commentate dall’entomologo vi sarebbero forme che ricordano la struttura degli insetti terrestri: Romoser ha letto in queste forme parti del corpo di rettili e insetti alieni, aggiungendo che le macchie scure del cielo marziano sono evidentemente animali volanti.

Or dunque, se la popolazione marziana fosse davvero costituita in gran parte d’insetti, ancora una volta noi terrestri non è che ci facciamo una gran bella figura, perché se vogliamo che la pace interplanetaria perduri, non possiamo permetterci ora di scoprire che da noi gli insetti li stiamo per mangiare.

Poi noi di Ivrea che siamo notoriamente più avanti degli altri, ci mettiamo pure il convegno il prossimo 2 dicembre alle 18 al Bioindustry Park, organizzato da KITE della mia cara amica Alice Fumero, dal titolo: “Insetti come Food e Feed: un approccio non convenzionale” con Laura Gasco (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino) in cui ci si interrogherà su come gli insetti potrebbero diventare fonte alimentare del futuro.

“Prevedendo che la popolazione globale raggiungerà i 10 miliardi entro il 2050, e questo aumento sarà accompagnato da una crescente richiesta di carne, latticini e pesce, gli insetti rappresenteranno una delle strategie da usare per rendere la produzione di carne e pesce più sostenibile e a minor impatto ambientale” – dicono nel comunicato stampa -. Gli allevamenti di insetti hanno un minor impatto ambientale rispetto agli allevamenti tradizionali e producono meno emissioni di gas serra responsabili del riscaldamento globale. L’importanza degli insetti per il nostro futuro non sarà solo nell’ambito Food, ma soprattutto il quello Feed, cioè per la produzione di farine da usare come mangimi, perché hanno un ottimo valore nutritivo”.

Ma se tutto questo i marziani venissero a saperlo? Ma vi rendete conto cosa succederà allo sbarco della prima missione di terrestri su Marte? È come, per fare un esempio, se noi in Piemonte iniziassimo ad allevare e mangiare i Liguri in autunno… con che coraggio si andrebbe al mare in riviera nell’estate successiva?