Un incontro desiderato da tanto tempo e realizzato, dopo vari tentativi falliti, grazie all’insistenza di Anna da Lentate sul Seveso (seppur ora residente – per lavoro e per amore – a Pessina Cremonese nella piccola frazione di Villarocca, ma sempre su un fiume, l’Oglio).

Un incontro tra amici di antica data, nata nel secolo scorso. Anna da Lentate e Anna da Lecco erano state insegnanti presso la scuola italiana “Ambrosoli” di Kampala nell’anno scolastico 1994 – 1995. Da allora un legame fedele e cordiale è continuato, soprattutto con Barbara e Andrea, Claudia, Donata e Marco, Luciana e me. Come si usa oggi, abbiamo creato un gruppo WhatsApp, chiamandolo “Uganda for ever”, a significare un’amicizia che dura nel tempo.

Ci siamo da-ti appuntamento davanti al maestoso Duomo di Cremona. La facciata è bellissima. Sotto l’elegante rosone si trova la statua della Madonna col Bambino, ai cui piedi si snoda la scultura del ciclo dei mesi, che richiama il più famoso ciclo del Battistero di Parma, con una sola sostanziale differenza: mentre a Parma il mese di novembre è rappresentato dalla raccolta delle rape, a Cremona lo è dalla macellazione del maiale, per rispetto all’animale così caro in queste terre, cui dobbiamo uno dai salami più buoni d’Italia, e quindi al mondo.

Poi nella cascina ristrutturata da Nicola per Anna, abbiamo gustato le specialità di Cremona e i ricordi di una amicizia intensa e ancor viva. Eravamo verso la fine della bella convivenza, quando ricevo una telefonata da Francesco e Simonetta, anch’essi presenti in quegli anni in Uganda, ma meno legati al gruppetto “for ever”. Vivono nelle Marche, nelle zone colpite dall’inondazione. La loro abitazione, “per pura grazia” come dicono loro, è stata risparmiata. Poche parole, poi Francesco deve lasciarci per andare al centro di coordinamento dei soccorsi alle popolazioni colpite dal disastro, dove fa il volontario.

Allora ho riscoperto quello che ci lega ancor oggi e permette all’amicizia di rimanere antica e sempre nuova: “Non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o padre o madre o moglie o figli o campi per amor mio e del vangelo, che non riceva il centuplo ora, in questo tempo…”.

Aver offerto anche una piccola parte della propria vita, ne salva gli aspetti più importanti: soprattutto fa trovare amici “for ever”.