Se aveste fede!

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

(Le Suore di Maria Stella del Mattino)

È molto bella la domanda degli apostoli a Gesù: “Accresci in noi la fede!”. Deve essere la nostra preghiera di ogni giorno. La fede è un dono grande che viene direttamente da Dio, e bisogna coltivarla. Un modo molto bello è di leggere la Parola di Dio, che è il cibo della mia fede, nutre la mia fede.

La liturgia mi regala ogni giorno un vangelo che è come una luce sul mio cammino. Posso riceverlo con gratitudine, lasciare questa luce illuminarmi.

La risposta del Signore è anche molto forte, significa che tutto è possibile a chi ha la fede, lo crediamo veramente? “Se aveste fede quanto un granello di senape…”

Questo dono che abbiamo ricevuto il giorno del nostro Battesimo deve crescere ogni giorno fino alla visione beatifica, un giorno vedremo Dio faccia a faccia, come Egli è.

Prepariamoci a quest’incontro leggendo la Parola di Dio, accrescendo la nostra fede, conosciamo meglio il nostro Dio ascoltando la sua Parola. Questa Parola è come una lettera d’amore mandata a ciascuno di noi. Il Padre ci ama e vuole che lo incontriamo, ha mandato il suo Figlio per rivelarci che siamo suoi figli adottivi.

Siamo anche servi, come ci dice Gesù, servi inutili perché non ha bisogno di noi, ma lui vuole avere bisogno di noi. Siamo più che servi, siamo amici, “non vi chiamo più servi ma vi chiamo amici”, ed è per quello che noi vogliamo “cooperare” con Lui, leggere la sua Parola, accrescere la nostra fede, trovare uno spazio per Lui nelle nostre giornate, spazio di preghiera, di silenzio, di adorazione. Un amico dona il suo tempo per incontrare il suo amico.

Entriamo ogni giorno di più in questa amicizia, in questa intimità con Dio che è la fonte della nostra gioia, della nostra pace, abbiamo tutta la nostra vita per fare crescere questo legame con il nostro Padre, con ogni persona della Trinità. E questo è l’essenziale della nostra vita.

(Lc 17,5-10) In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».