Il tempo inclemente non ha impedito agli eporediesi di accorrere numerosi al Santuario di Monte Stella, giovedì sera 8 dicembre, per assistere al Concerto per coro, strumenti e soli per la solennità dell’Immacolata Concezione: protagonisti Corale Polifonica, soli e strumentisti del Santuario di San Pancrazio di Pianezza diretti dal maestro Bruno Bergamini.

Un programma piuttosto ”colto”, che presentava musiche dal XVI secolo fino a J. S. Bach morto nel 1750, anno con cui, per tradizione, si suole indicare la fine del barocco musicale.

Abbiamo ascoltato brani bellissimi e interessanti del grandissimo Frescobaldi la cui arte, contemporanea a quella di Monteverdi, morto nello stesso anno (1643) segna un periodo di splendida fioritura della musica in Italia; del grande spagnolo Da Victoria; due brani di Bach, dalla Cantata 140 “Gloria sei Dir gesungen”; dell’austriaco H. Schmelzer; del tedesco Praetorius; dei francesi Dandrieu e Charpentier; e una Lauda Filippina di Anonimo Veneto. Alcuni brani di struttura semplice e toccante, altri sapientemente costruiti con opportune alternanze tra parti omoritmiche e polifoniche, fino a una Fuga (Dandrieu) e al breve, e stupendo, Oratorio di Charpentier sul Rinnegamento di Pietro, coi suoi suadenti recitativi e ariosi del “Testo” e dei personaggi, i cori incisivi e il grandioso coro finale.

All’organo il maestro Bruno Bergamini, che suona, dirige e prepara il coro in modo eccellente: le esecuzioni risultano espressive e interiorizzate, con una coesione che denota piena partecipazione emotiva di ogni corista all’insieme, con l’amore e la cura di ogni dettaglio che porta a raffinate scelte dinamiche e agogiche.

Ottima anche la prestazione dei solisti, con belle voci e preparazione attenta e seria.

Veramente notevole il violinista Francesco Bergamini (figlio di Bruno), cavata incisiva e suono limpido ed espressivo, perfetta intonazione, nessuna sbavatura.

Ha suonato in modo persuasivo e accattivante la Ciaccona di Schmelzer e i brani di Bach.

Vivissimo il successo.

Il concerto si inseriva in un programma assai più vasto e ambizioso: fare del Santuario un polo culturale di ispirazione religiosa per la città di Ivrea, il Canavese e zone limitrofe.

Un progetto dovuto allo spirito di iniziativa del rettore del Santuario, don Mauro Agreste, coadiuvato da un Comitato di fundraising per la raccolta di fondi e dall’Associazione Organistica del Canavese (che ha l’intento di valorizzare arte e cultura organaria del Canavese e della Diocesi di Ivrea in particolare).

L’occasione è stata un bando della Fondazione Crt, destinato alla riqualificazione dei santuari: la Crt ha offerto di “formare” e affiancare il Comitato di fundraising, contribuendo poi alle spese necessarie con il raddoppio dei fondi reperiti dai volontari. Cito testualmente dal programma: “I fondi saranno destinati a diversi progetti riguardanti il santuario a partire dalla rivalorizzazione degli spazi, con un’attenzione particolare alle finalità di tipo sociale e culturale, fino al ripristino delle campane del santuario e alla rivalorizzazione degli strumenti musicali in esso custoditi in vista di attività didattiche e concertistiche. Il progetto di partenza, dal titolo ‘Stella Polare’ consiste nella riqualificazione delle sale della canonica con l’obiettivo di renderle fruibili alle realtà locali e alle associazioni che vogliano avere uno spazio attrezzato per le proprie riunioni, occasioni di incontro, ascolto e confronto, nonché a una scuola di catechesi e lettura di testi sacri e una futura sede per attività e progetti musicali di vario genere con il supporto della Associazione Organistica del Canavese”.

Tanto è già stato fatto per il restauro, la conservazione e la riqualificazione del nostro amato santuario; ora sta nascendo qualcosa di nuovo e molto interessante, che val la pena seguire con amore e supportare con il nostro aiuto!

Carla Zanetti Occleppo

 

Redazione Web