(Editoriale)

La settimana scorsa abbiamo dato risalto al Cammino di Oropa, che già esiste per una sessantina di chilometri verso la pianura biellese, ma che in autunno si arricchirà di un percorso che si allarga sul Canavese, fino al Santuario di Belmonte. Un cammino di fede, ma anche di cultura, arte, storia, natura, che toccherà in 80 chilometri tre diocesi, Torino, Ivrea e Biella.

Già tre nuovi interlocutori si sono fatti avanti, tramite il nostro giornale, per chiedere agli organizzatori del Cammino di valutare se e come la loro presenza sul territorio potrà dare (e ricevere) un contributo di sviluppo all’iniziativa. Colpisce, nella spiegazione degli organizzatori, la visione che hanno della Serra come “elemento unificante e non di divisione dei due territori”, Biellese e Canavese.

Tuttavia per “unirli” – cioè, per andare al di là della Serra, da ovunque si parta –, o hai l’auto o difficilmente ci riesci, a causa dello scarso numero di corse, orari complicati, tragitti, cambi e tempi scomodi dei trasporti pubblici ferroviari e su gomma. La circumnavigazione del territorio, col treno via Chivasso e Santhià fa lievitare i chilometri (e i costi): da poco meno di 30 (se usi l’auto dalla strada della Galleria) a poco meno di 100 (su ferrovia). Lievitano anche i tempi; dalla mezz’ora scarsa in auto alle oltre due ore in treno.

Più difficile riuscirci con un bus. Anche senza statistiche ufficiali – che comunque sarebbe bello trovare – sulle due cittadine gravitano non poche persone che tutti i giorni fanno avanti-indietro per lavoro. Ivrea e Biella offrono opportunità diverse anche in tanti altri settori dei loro rapporti sociali ed economici: studio, spettacoli, manifestazioni di vario genere che, abbiamo riscontrato, sono sfruttabili solo se c’è un mezzo di trasporto autonomo… altrimenti è molto più probabile l’obbligo a rinunciarvi.

Fatichiamo a capire perché i collegamenti siano così scarsi e scomodi, cosa impedisca l’implementazione di un servizio adeguato tra le due città con corse, orari e tempi adeguati. All’inizio del ‘900 c’era il progetto per la ferrovia tra Biella e Ivrea: che tale restò. Studieremo la storia per farci una ragione del perché dell’abbandono del progetto.

Per la quotidianità, invece, restiamo fiduciosi che siano approfonditi – da chi di dovere – i vantaggi di collegamenti che favoriscano la crescita e lo sviluppo di piccole realtà che dicono di voler diventare più grandi. Il Cammino tra Oropa e Canavese, pur restando un’iniziativa a sé stante e in un ambito ben determinato, forse qualcosa comunque insegna…