Era nato come un “semplice” incontro con la popolazione per presentare i lavori alla galleria ferroviaria di Ivrea nell’ambito della elettrificazione della linea Ivrea-Aosta; ma, data la presenza di qualche autorità – vedi il vicepresidente della Regione Valle d’Aosta –, l’incontro è diventato istituzionale o quasi, e le assenze altrettanto istituzionali, a quel punto, sono pesate più del dovuto.

Ragione per cui nella mattinata di mercoledì 15 marzo da Palazzo civico è partita una precisazione (e una richiesta di scuse) del sindaco Stefano Sertoli per dire che “la Regione Piemonte non ha potuto partecipare non avendo ricevuto l’invito, contrariamente a quanto pubblicamente dichiarato, a seguito di un disguido tecnico. Il sindaco, che ha coordinato l’incontro, si scusa con i diretti interessati”.

Più o meno chiuso il cortocircuito del protocollo, veniamo alla sostanza.

I lavori per l’elettrificazione sono ora sulla carta, approvati nell’ambito dei finanziamenti del Pnrr, e sono stati mostrati martedì sera a oltre un centinaio di cittadini intervenuti alle Officine H – tra loro qualche consigliere comunale, i candidati finora dichiarati alla poltrona di sindaco di Ivrea alle prossime elezioni di maggio, il consigliere regionale Alberto Avetta, vicepresidente della commissione trasporti, e l’assessore comunale ai lavori pubblici Michele Cafarelli –, tutti desiderosi di capire non solo di cosa si tratti, ma di quanti disagi la città di Ivrea dovrà subire, e per quanto tempo, sul lato critico del Lungodora.

Sertoli, un po’ in solitaria (forse anche qui a significare le distanze che separano i partiti e i loro esponenti nella scelta del candidato sindaco del centrodestra, distanze che si allungano sempre di più mentre la campagna elettorale si avvicina), ha ripetuto ancora una volta che spera che ci sia un ripensamento da parte di Trenitalia, a cui era stato chiesto di orientarsi su treni bi e tri-modali (batteria, elettrici, diesel) per evitare i lavori di elettrificazione sotto la galleria di Ivrea.

Domanda senza risposta, visto che Trenitalia non era presente all’incontro.

Già, perché il materiale rotabile ferroviario è di competenza di Trenitalia che, per acquistarlo, tiene conto anche dei servizi che la Regione richiede per effettuare i trasporti necessari alla popolazione.

Una speranza, quella del sindaco, che sembra dunque destinata a non concretizzarsi: tempo scaduto.

D’altra parte, può un vincolo di poco più di 1 chilometro – tanto è lunga la galleria – tenere in scacco un’intera opera di 98 km, con scelte diverse che non siano quella della sola ristrutturazione della galleria stessa, perché sia più alta e ci possano stare i cavi dell’alta tensione?

Basteranno le opere di compensazione ad addolcire la pillola resa amara da sei mesi (ma saranno veramente sufficienti?) di lavori e disagi, e si spera nessun’altra sorpresa sgradita durante i lavori, specie all’interno della galleria?

Per compensare, è prevista la passerella pedonale parallela al ponte ferroviario sulla Dora per andare verso lo Stadio della Canoa, la ristrutturazione dei locali sotto il Lungodora, un tempo adibiti a stamperia, nonché il rifacimento del parcheggio dell’ex Valcalcino.

E perché allora non pensare al doppio binario tra Ivrea e Chivasso e al doppio senso di marcia in corso Garibaldi?

Certo, i lavori di compensazione non possono costare più di quanto costi l’opera in sé, stimata in 110 milioni di euro…

Il cronoprogramma: dicembre 2023 messa fuori esercizio della linea fino al dicembre 2026, quando la linea, a quel punto elettrificata, verrà riattivata.

Sei mesi, con inizio nel 2024, per i lavori per l’elettrificazione a Ivrea, presentati martedì sera dall’ingegner Luca Bassani, responsabile di Rfi per questo progetto: lavori che si svilupperanno in concomitanza – e questo è un altro serio problema – con il cantiere per l’ospedale di comunità all’inizio di corso Nigra.

Ovviamente, per i pendolari e per chi si serviva abitualmente dei treni, ci sarà da pensare anche a servizi sostitutivi che per tre anni percorreranno la tratta Ivrea-Aosta su strada…

In breve, i lavori per il lato sud: interdizione del traffico in via Riva, riduzione della carreggiata di via Cavour, realizzazione delle paratie con scavo dall’alto e distruzione della galleria esistente e del muro di sostegno prospiciente piazza Perrone, deviazione del percorso pedonale del marciapiede esistente e della struttura sottostante, innalzamento della carreggiata per le auto e del passaggio pedonale di un metro.

Più facili le cose per il lato nord di uscita dalla galleria, con un cantiere aperto all’altezza della curva del Culoto: che però avrebbe una posizione alquanto critica qualora dovesse essere interrotta l’autostrada A5, poiché da lì è previsto il transito alternativo di veicoli leggeri e pesanti diretti non solo in Valle d’Aosta, ma anche in Francia.

Insomma, visti tutti i disagi certi e possibili: questo intervento non s’ha da fare… ma si farà!

c.m.z

Redazione Web